Musicista italiano (Empoli 1866 - Berlino 1924); figlio del clarinettista Ferdinando B. e della pianista Anna Weiss, a 9 anni esordì come pianista a Vienna. Continuò poi a studiare pur presentandosi di tanto in tanto in concerti. Nel 1889, già celebre virtuoso, fu chiamato alla cattedra di pianoforte nel conservatorio della città di Helsinki, per passare poi (1890) a quello di Mosca e infine (1891-1894) a quello di Boston. Dal 1895 al 1913 visse a Berlino, movendosi però per concerti e altre forme di attività musicale: a Weimar (1900-o1) prof. di corsi superiori di pianoforte; nel 1910-11 in America, nel 1913 direttore del liceo musicale di Bologna. Allo scoppio della prima guerra mondiale andò in America per concerti, e nel 1915 si stabilì a Zurigo (fino al 1920), poi tornò a Berlino, prof. di composizione all'Accademia di belle arti. Il B. fu una delle maggiori e più complesse personalità musicali del suo tempo. Egli è stato probabilmente il più grande pianista apparso dopo F. Liszt. Fu un innamorato della musica, concepita nei suoi valori più intrinseci e più puri, e quindi si volgeva, quando il mondo era preso o dall'"arte integrale" d'origine wagneriana o dall'impressionismo francese, verso le poetiche di J. S. Bach e soprattutto di W. A. Mozart, tendendo a una rivalutazione del contrappunto e della linea melodica, del bello e solido disegno musicale: rivalutazioni che lo mostrano come uno dei compositori più avanzati e profetici dei suoi tempi, delineando egli, ai primi del secolo, stilistiche alle quali l'arte di uno Strawinskij non arriverà che tra il 1917 e il 1921. Le sue opere teatrali sono: La sposa sorteggiata (rappr. 1912), Arlecchino (1917), Turandot (1917), Il Doktor Faust (terminata da Ph. Jarnach e rappr. postuma 1925). Molte le sue composizioni orchestrali (suites, concerti, ecc.) e da camera (quartetti, sonate per violino e pianoforte, per pianoforte solo, ecc.). Ha pubblicato inoltre gli scritti: Entwurf einer neuen Ästhetik der Tonkust (1916), Von der Einheit der Musik (saggi, 1923), ecc.