Ferreti, Ferreto de'
Umanista, nato a Vicenza fra il 1295 e il 1297, morto nel 1337; la sua vita è poco conosciuta, ma non sembra sia stata molto movimentata. Dotato di discreto patrimonio familiare, visse volutamente in disparte e partecipò scarsamente alla vita pubblica, dedicandosi, invece, ai suoi studi prediletti. Conobbe forse D. alla corte di Cangrande, e ne cita versi e accoglie racconti e giudizi, ed è forse il primo letterato che lo abbia studiato e ne abbia fatto onorata menzione nei suoi scritti.
Ammiratore di Albertino Mussato, che, fra l'altro, dovette conoscere e frequentare quando quest'ultimo venne fatto prigioniero sotto Vicenza (1314), forse gli venne da lui l'idea della Historia, che scrisse più tardi. Condividendo l'ostilità dei suoi concittadini verso Padova, fu amico di Cangrande. Intorno al 1330 cominciò a scrivere la Historia, rimasta interrotta per la sua morte. In essa, che va soprattutto dal 1250 al 1318, pur trattando specialmente degli avvenimenti del Veneto, narra anche quelli italiani, e quindi si avvicina a una vera storia per ampiezza di sguardo e indagine critica; nello stesso tempo, però, si preoccupa anche dell'effetto artistico. Suo proposito era quello di essere obiettivo, ma non sempre vi tenne fede sia a causa della passione politica favorevole all'Impero, sia anche per il suo carattere mordace. Tuttavia espone organicamente i fatti e dipinge al vivo caratteri e passioni, pur avendo scarsità di pensiero, e tendendo alla prolissità. Prima di dedicarsi alla storia aveva coltivato la poesia. A noi sono arrivati un poema, Carmen de Scaligerorum origine (composto nel 1328-29) in cinque libri, ma il quinto più che poesia è prosa metrica e non è da attribuirsi a lui. Scrisse anche sei composizioni poetiche in morte di Benvenuto Campesani, poeta vicentino (1323), e l'inizio (110 versi) di uno per la morte di Dante.
Bibl.-La sua Historia Rerum in Italia gestarum ab anno MCCL ad annum usque MCCCXVIII venne edita dapprima dal Muratori (Rer. Ital. Script. IX) e successivamente, insieme con tutti gli altri scritti giunti fino a noi, da C. Cipolla nella collezione Fonti per la storia d'Italia, Roma 1908-1920.
Sul F.: G. Zanella, Di F. de' F., storico e poeta, in Scritti vari, Firenze 1877; M. Laue, F. von Vicenza, seine Dichtungen und sein Geschichtswerke, Halle 1884; C. Cipolla, Studi su F. dei F., in " Giorn. stor. " V e VI (1885); G. Filippi, Politica e religiosità di F. de' F., in " Arch. Veneto " XXXII (1886); C. Cipolla, F. de' F. e l'episodio di Guido da Montefeltro, in " Bull. Ist. Stor. Ital. " XXXI (1910); ID, La data della morte di D. secondo F. dei F., in " Atti R. Accad. Scienze Torino " XLIX (1913-14); G. Manera, F. dei F., preumanista vicentino, Vicenza 1949; G. Mantese, F. de' F., in Memorie storiche della Chiesa Vicentina, III I (Il Trecento), ibid 1958; M. Carrara, Gli scrittori latini dell'età scaligera, in Verona e il suo territorio, III II, Verona 1969.