FERRARI, Carlo, detto lo Zoppo di Piacenza
Fratello del violinista Domenico, nacque a Piacenza nel terzo decennio del XVIII secolo. Poco si sa della sua formazione musicale: studiò violoncello probabilmente a Cremona fino al 1748 e successivamente fu a Parma al servizio di Filippo di Borbone. Nel 1750 si trasferì a Parigi, per migliorare la sua preparazione tecnica in un paese in cui "la musique de chambre était particulièrment en honneur" (Bédarida, p. 207: in particolare lo studio del violoncello aveva fatto grandi progressi, grazie all'abilità dei fratelli Jean-Pierre e Jean-Louis Duport e alla diffusione del testo di Michel Corrette, Méthode pour apprendre le violoncelle, pubblicato a Parigi nel 1741.
Gli inizi dell'attività del F. come esecutore alla Musique de la Chambre vennero seguiti con particolare attenzione dalla corte di Parma, alla quale a volte egli si rivolgeva per ottenere qualche sovvenzione in denaro. Del 1758 è l'unica traccia della sua attività, legata al grande successo di un Concert spirituel. Come interprete, il F. deve la sua fama alla utilizzazione del pollice sul capotasto, una tecnica che è all'origine delle moderne esecuzioni con il violoncello e che si è imposta grazie all'opera divulgativa di J.-L. Duport. Anche se non è dato sapere se egli fu o meno l'inventore di questa tecnica, che viene attribuita "secondo taluni a Berteau, morto verso il 1756 e per la quale si dubita pure essere stato preceduto da Barrière e dallo stesso Franciscello" (Atti e mem. delle Rr. Deput. di storia patria dell'Emilia, pp. 59 s.), probabilmente si deve al F. l'introduzione della tecnica in Italia, forse già prima del suo rientro in patria, avvenuto nel 1765.
Opere: Sei sonate a 4, 2 violini per alto viola e basso continuo, Paris s.d. (ma 1750 c.); Sei sinfonie a 4 strumenti (Vienna, Österr. Nationalbibl.; Paris, Bibl. nat.); Cinque sonate per violoncello e basso (Berlino, Staatsbibl., ms. 6170); Duetto a due violini (Ibid., ms. 6170 m.); Dodici sonate per violoncello solo e basso (Ibid.); Una sonata in B. per violino e basso (Ibid.).
Di notevole successo l'attività compositiva del F., che comprende sonate, sinfonie e duetti e che appare segnata dalla progressiva autonomizzazione del violoncello rispetto agli altri strumenti ad arco: si passa infatti dalle Sei sonate per due violini, viola e basso continuo (conservate in manoscritto alla Osterr. Nationalbibl. di Vienna), alle Sei sinfonie a 4 strumenti, pubblicatea Parigi negli anni Cinquanta, nelle quali si "assegna nettamente al violoncello una parte non accompagnata, ma integrante nel discorso quartettistico" (Zanetti, p. 1156), fino alle composizioni per violoncello solo e basso (manoscritto della Staatsbibl. di Berlino), nelle quali si fa preponderante il ruolo dello strumento del Ferrari. Come nota Carpi, l'opera dei F. contribuì, insieme con quella di G. Valentini, G. Cervetto, S. Lanzetti e F. L. Leo, a dare nuovo risalto al ruolo e alle possibilità del violoncello "senza tuttavia conferirgli dignità di strumento da concerto" (p. 134).
Nel 1765 il F. tornò a Parma con il ruolo di primo violoncello nell'orchestra da camera di corte e quindi, dall'aprile dell'anno successivo, come virtuoso di camera del duca, con uno stipendio di 14.000 lire parmigiane all'anno. Nel 1770 C. Burney ebbe modo di sentirlo suonare in questo ruolo e lo giudicò "violoncellista di notevole valore" (Burney, 1934, p. 378). Il favore del duca dovette però venire meno negli anni successivi, perche dagli archivi del Ducato risulta che il suo stipendio fu ridotto a 5.000 lire di soldo e 5.000 di pensione all'anno.
Morì a Parma il 2 apr. 1790.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Parma, Ruolo A 1, E 139; Atti e mem. delle Rr. Deput. di storia patria dell'Emilia, n.s., V (1880), 2, pp. 59 s; C. Burney, Viaggio musicale in Italia, Parma 1921, p. 250; Id., Ageneral history of music, London 1934, pp. 378, 446-454; H. Bédarida, Parme et la France de 1748 à 1789, Paris 1928, pp. 207 s.; N. Pelicelli, Musicisti in Parma nel secolo XVIII, in Note d'archivio per la storia musicale, XI (1934), 34, pp. 275 s.; A. Carpi, Settecento musicale in Europa, Milano 1936, p. 134; R. Zanetti, La musica ital. nel Settecento, Busto Arsizio 1978, pp. 1026, 1156, 1207; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 213; R. Emer, Quellen Lexikon der Musiker, III, p. 423; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 534; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, col. 74; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 740.