FERRARA (XV, p. 41; App. I, p. 584; II, 1, p. 915)
Città in rapida evoluzione topografica, economica e sociale. Il comune, che per superficie è uno dei più vasti d'Italia (404 km2), aveva 133.949 abitanti al censimento del novembre 1951. Secondo una valutazione effettuata alla fine del 1959, la popolazione era salita a 148.861 unità. Entro il corpo cittadino vivevano, nel 1951, soltanto 70.287 persone. F. è uno dei grandi comuni urbani in cui c'è maggiore divario fra la popolazione dell'intero territorio comunale e la popolazione del centro capoluogo. Sono però abbastanza concrete particolari situazioni che preludono al distacco di qualche frazione periferica. Suddivisioni amministrative si sono avute anche in altre parti della provincia, la quale ha visto salire il numero dei comuni da 20 a 23.
La popolazione del centro urbano, come calcolata dal censimento del 1951, comprende gli abitanti che vivono entro le mura, e quelli dei quattro vecchi borghi di S. Giorgio, S. Luca, Quacchio e Porta Mare. Adesso, però, al di fuori di porta Po e di porta Catena, è in atto la saldatura con la zona industriale che si sviluppa verso NO sull'asse della ferrovia, della strada, e del canale, diretti verso Pontelagoscuro. Lungo questa direttrice l'abitato residenziale si insedia, di preferenza, nello spazio compreso fra il nuovo (1955) tronco ferroviario rettilineo Ferrara-Pontelagoscuro e la strada statale adriatica; gli stabilimenti industriali, invece, si allineano quasi tutti fra la strada e il canale navigabile Boicelli. Emerge la Montecatini, con circa 4000 lavoratori addetti alla produzione di materie plastiche e di concimi azotati. Altre propaggini tentacolari avanzano lungo le strade principali, per Bologna, per Porotto (bivio Modena-Mantova), per Ravenna. L'abitato urbano, che era rimasto piuttosto atrofico entro la cerchia delle mura cittadine - nella quale è tuttora racchiuso il cimitero - sta occupando a poco a poco quasi tutti gli spazî liberi. La densità della popolazione nella città fra le mura è comunque di appena 128 abitanti per ettaro; F. rimane, da questo punto di vista, una delle città più spazieggiate d'Italia. Da ricordare il grattacielo di F., che, con i suoi 70 m di altezza, costituisce il più elevato elemento topografico di tutta la "bassa" padana. Il forte investimento di capitali nell'edilizia ferrarese è stato in parte agevolato dal passaggio delle aziende agricole ai coltivatori diretti, e dal conseguente inurbamento dei vecchi proprietarî e affittuarî terrieri. La borghesia cittadina trae inoltre rinforzo anche dalla moderna espansione industriale: nelle sole industrie manifatturiere del comune sono occupate dalle 12 alle 13.000 persone.