BORSETTI, Ferrante
Nacque a Ferrara il 22 giugno 1682 e in patria studiò dapprima nel collegio dei gesuiti, quindi diritto all'università, sotto la guida del celebre giurista Cesare Parisi Favalli, che lo avviò anche agli studi letterari e lo introdusse negli ambienti più vivi di Ferrara. Laureatosi nel 1704, il B. entrò nel collegio dei Signori Leggisti di Ferrara e quindi intraprese la carriera dei pubblici impieghi. Nel 1718 è nominato dal Gran Consiglio di Ferrara sottosegretario della città e due anni più tardi segretario principale con l'incarico di reggere anche la segreteria del Consiglio del Magistrato e dell'università. Durante questi anni s'impegnò anche a ordinare l'archivio cittadino. Soltanto nel 1751, quasi settantenne, abbandonò l'incarico per dedicarsi completamente ai prediletti studi letterari. Morì il 19 luglio 1764 e fu sepolto nella chiesa di S. Francesco.
Il B. partecipò attivamente alla vita culturale ferrarese del suo tempo: fu tra i più attivi membri della Conversazione letteraria della Selva, che si era costituita in casa del Parisi Favalli, e ne raccontò la storia nella Compendiosa memoria degli atti della celebre letteraria Conversazione chiamata la Selva dall'anno 1700 in cui fu istituita per tutto il 1731; dal 31 dicembre 1730 fu segretario della ferrarese Accademia degli Intrepidi, dove l'anno prima aveva recitato l'Orazione in morte di Cesare Parisi Favalli giureconsulto, poi edita in apertura della Raccolta pubblicata per l'occasione (Ferrara 1731).
Durante l'ordinamento dell'archivio cittadino raccolse il materiale per la Historia almi Ferrariae Gymnasii (2 voll., Ferrarae 1735), che provocò un intervento polemico di Girolamo Baruffaldi, Iacopi Guarini ad... Historiam... supplementum et animadversiones (2 voll., Bononiae 1741), al quale il B. rispose, F. B. adversus supplementum et animadversiones I. G. critici personati in Historiam... defensio (Venetiis 1742). Ancora alla storia patria è dedicata un'opera rimasta inedita, Notizie riguardanti la città di Ferrara e tutto il suo ducato, in sei libri (ne dà notizia il Mazzuchelli). Si occupò di storia letteraria e scrisse nel 1754 le Memorie istoriche circa la vita e le azioni di Guarino Veronese, anch'esse rimaste inedite. La fama del B. tuttavia resta legata soprattutto alla sua attività di poeta giocoso e satirico; già nel 1736 collaborò alla fortunata edizione bolognese di Lelio della Volpe del Bertoldo con Bertoldino,e Caccasenno tradotti in rima, in venti canti: un episodio centrale della storia della poesia giocosa settecentesca a cui collaborarono più di venti poeti; al B. si deve l'ottavo canto.
Per molti anni restarono ancora inedite le altre sue opere, che saranno pubblicate a Ferrara soltanto nel 1751: I colpi all'Aria. Capitoli giocosi del signor dottor F. B. ferrarese, colle note di Tetraferno Bresti [anagramma di F. B.] dati in luce dalli Giuseppe,Filippo e Francesco fratelli Moretti nipoti dell'autore ancor vivente. Imotivi della poesia burlesca del B. sono quelli consueti del tempo, le mode oltramontane ("Custode del vestir, tenace e fido / son delle vecchie benedette usanze, / delle mode straniere ognor mi rido"), la poesia di gusto barocco e quella imperversante d'occasione, che costringe il poeta a seguire i capricci dei committenti, il matrimonio, che è la vera vita di penitenza, le stravaganze femminili. Il tono è discretamente moraleggiante e non privo di accenti vivaci e personali. Colpì i contemporanei soprattutto la polemica antipetrarchista del B., che per difendersi pubblicò a Venezia una lettera a suo nipote Giuseppe Moretti, datata 26 nov. 1753, insieme con un nuovo "capitolo" annotato, nel quale ribadiva la sua polemica antibarocca.
Numerosi i versi del B. sparsi nelle raccolte dell'epoca; altri ancora rimasero inediti insieme con qualche opera in prosa e una raccolta in quattro volumi di Componimenti poetici di Ferraresi,quasi tutti inediti. Un "capitolo" ha pubblicato Luigi Ghidoni verso la fine del secolo scorso (Ferrara 1893).
Bibl.: Estratti delle sue opere nelle Novelle della Repubblica letteraria (Venezia), XI (1739), pp. 364-367; XIV (1742), pp. 132 s. e 305 s.; XXIV (1752), pp. 253-255; XXVI (1754), p. 48; nella Storia letteraria d'Italia, V (1754), p. 52; nelle Novelle letterarie (Firenze), XV (1754), pp. 119 s. Notizie sul B. in G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 3, Brescia 1762, pp. 1809-1811; G. Tiraboschi, Storia della letter. ital., II, Modena 1788, p. 70; L. Ughi, Diz. stor. degli uomini illustri ferraresi, I, Ferrara 1804, pp. 84 s.; A. Lombardi, Storia della letter. ital. nel sec. XVIII, III, Modena 1829, pp. 103 s.; G. M. Bozoli, in E. De Tipaldo, Biografia degli Ital. illustri, III, Venezia 1836, p. 345; L. Ghidoni, Un capitolo ined. di F. B., Ferrara 1893; E. Bertana, Il Parini tra i poeti giocosi del Settecento, in Giorn. stor. d. lett. ital.,suppl., I (1898), pp. 1-81; A. Rinaldi, F. B., in Aspetti letterari, XI (1933), pp. 69-91; C. Previtera, La poesia giocosa e l'umorismo, II, Milano 1942, pp. 210 s.; G. Natali, Il Settecento, Milano 1955, pp. 667 e 759.