FERONIA (Fērünia, Φηρωνία)
Divinità rurale italica, probabilmente di origine etrusca.
Il culto, ampiamente documentato presso Etruschi, Umbri, Piceni, Sabini e Volsci, declinò rapidamente sotto l'influenza dell'ellenismo e della dominazione romana: le ultime manifestazioni pubbliche risalgono all'epoca della seconda guerra punica. Le testimonianze più numerose e interessanti si riferiscono a Capena, al santuario del Forum Feroniae identificato a Scorano, presso il Soratte, che fu saccheggiato da Annibale nel 211, a Terracina e a Preneste. Presso Capena F., aveva un tempio circolare, di cui si crede di aver scoperto le sostruzioni, insieme con Soranus, divinità solare identificata più tardi con Apollo. A Terracina F., identificata con Iuno Virgo, era associata nel culto a Iupiter Anxurus ed era la protettrice degli schiavi liberati. La leggenda prenestina infine faceva di lei una ninfa e la diceva madre di Erulo. La testa di F., con corona e collana, appare su monete repubblicane del 20 a. C. della gens Petronia, probabilmente originaria di Trebula Mutuesca, città sabina, dove F. era venerata insieme con Marte. Dagli scavi tuttora in corso del santuario di Lucus Feroniae si sono accertate alcune caratteristiche della dea: F. era anche Salus e Frugifera.
Monumenti considerati. - E. Babelon, Monn. Rép., ii, p. 295 ss.
Bibl.: H. Steuding, in Roscher, I, c. 1477 ss.; G. Wissowa, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, c. 2217 ss., s. v., n. 2; J. A. Hild, in Dict. Ant., II, p. 1073 s.; R. Bartoccini, in Nuova Antologia, 1954 (2), p. 79 ss.; G. Foti, in Not. Scavi, 1953, p. 13 ss.; F. Barreca, in Bull. Com., LXXXV, 1953-55, p. 16; G. Colonna, in Arch. Class., X, 1958, p. 78.