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HERRERA, Fernando de

di Salvatore Battaglia - Enciclopedia Italiana (1933)
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HERRERA, Fernando de

Salvatore Battaglia

Poeta spagnolo, nato nel 1534 a Siviglia, dove morì nel 1597. Di vita semplice e tutta raccolta negli studî, l'H. ebbe poche conoscenze, a cui si legò soprattutto per interessi poetici, ed ebbe scarse vicende esteriori, che però sentì fortemente e approfondì nella sua squisita esperienza lirica. A Siviglia, dove dimorò sempre, godette un beneficio ecclesiastico, che gli assicurò una certa indipendenza economica, modesta ma per lui preziosa, poiché visse chiuso in una disdegnosa austerità, che parve a qualche contemporaneo asprezza di carattere, ed era invece aristocrazia spirituale, aliena dal volgo e insofferente della facile e fastidiosa notorietà. L'episodio più saliente della sua vita è costituito dall'amicizia fedele e platonicamente amorosa ch'egli nutrì per donna Eleonora di Milano, moglie del conte di Gelves, che l'H. conobbe per la prima volta nel 1559. Stabilitasi a Siviglia nel 1565, Eleonora morì nel 1581.

In questa esperienza sembra rinnovarsi la vicenda trovatorica; e nell'H. non è difficile ritrovare echi diretti della poesia provenzale e del canzoniere di Ausias March, e sembrano ripetersi le situazioni petrarchesche - e al Petrarca egli si accostò soprattutto per il gusto della parola e del suo suono: cosicché la storia di questa passione, viva e attuale, è tenuta in un ambiente letterario, trasferita in quella cultura lirica del poeta troppo esperta di antica e nuova poesia e assai consumata nella sapienza stilistica. C'è nel canzoniere dell'H. (Poesías, 1582) una sensibilità poetica lucidissima che anche in momenti aridi e fiacchi sa trovare l'espressione chiara e la parola sonora, e sempre, anche nelle condizioni più felici, si sorveglia e si ascolta, vigile nell'affinare il patrimonio lessicale della sua lingua e svilupparne gli elementi musicali. Al di sopra della sua passione amorosa, che è il motivo prevalente, e sulle stesse rievocazioni storiche (celebre la Canción por la victoria de Lepanto, edita nel 1572), è vagheggiata un'idealità formale, puramente estetica, che, se per un verso riesce a svolgere situazioni psicologiche e aspetti pittorici in una mirabile gradazione di suoni e di colori - sicché il sonetto, la canzone e l'elegia diventano schemi melodici più che moduli metrici - confina, d'altra parte, in un preziosismo di tecnica e perciò di sentimento che la lirica posteriore porterà alle estreme conseguenze. Per questa raffinatissima esperienza, l'H. fu detto dai contemporanei "del Divino", e fu tenuto a maestro dalla scuola sivigliana. Questo gusto della poesia, così delicato e sottile, s'esercitò nella critica: le sue Anotaciones a las obras de Garcilaso (1580) rivelano il segreto, tormentoso, attento lavorìo intellettuale con cui si educava e si controllava il poeta. Il commento analitico - pronto a cogliere con matura intelligenza il significato della parola e le sue esterne risonanze - è un originale excursus attraverso la lirica del tempo. I giudizî sintetici, le digressioni su varî problemi di lingua, di stile, d'eloquenza, i richiami alle sue molte letture, le citazioni poetiche, sono fondamentali a intendere i presupposti artistici della scuola sivigliana e rappresentano la più personale comprensione delle correnti estetiche del Rinascimento.

Ediz.: L'ediz. di Siviglia, 1582, è stata riprodotta da A. Coster, Parigi 1908; ma a cura di F. Pacheco (Siviglia 1619) apparve, con poesie inedite e molte varianti, una nuova ediz., che però non offre molta garanzia: di essa, ha tenuto conto l'ediz. di V. García de Diego, Madrid 1914 (in Clasicos castell., 26).

Bibl.: Sull'H. scrissero parecchi contemporanei: ne fece l'elogio F. Pacheco, Illustres varones, Siviglia 1599. Vedi A. Coster, F. de H., Parigi 1908; F. Rodríguez Marín, El divino H. y la Condesa de Gelves, Madrid 1911.

Vedi anche
Spagna Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La Spagna, bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) della Penisola Iberica, gli arcipelaghi delle Baleari nel Mediterraneo e delle Canarie nell’Atlantico ... divinità Essenza, natura divina. Nel cristianesimo è riconosciuta alle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In senso più ampio, essere divino, dio, con riferimento alle figure delle mitologie antiche e delle religioni politeiste. Rinascimento Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione consapevolmente filologica dei classici greci e latini, dal rifiorire delle lettere e delle arti, della ... Madrid Città della Spagna (6.497.124 ab. nel 2018), capitale dello Stato e capoluogo dell’omonima provincia. Situata nella Nuova Castiglia, sorge sulla Meseta, alle pendici meridionali della Sierra de Guadarrama, ed è lambita a O e a SO dal fiume Manzanares. Posta a 580-696 m s.l.m., è la più elevata delle ...
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    Poeta spagnolo (Siviglia 1534 - ivi 1597). Caratterizzata da una scrupolosissima ricerca formale, la sua poetica affronta i temi amorosi secondo i canoni della poesia petrarchesca, mentre nei componimenti eroici e patriottici si percepiscono forti influssi dei classici latini. Teorico di forte spessore ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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