FERNÁNDEZ de AVELLANEDA, Alonso
Con questo nome apparve a Tarragona, nel 1614, il Segundo tomo del ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha que contiene la tercera salida y es la quinta parte de sus aventuras (ed. recente a cura di M. Menéndez y Pelayo, Barcellona 1905).
Si tratta di uno pseudonimo che cela un nemico di Cervantes, non ancora identificato, nonostante le molte ipotesi tentate dalla critica, tutte poco probative.
Questo romanzo è il primo di numerosissime continuazioni e imitazioni del tema donchisciottiano. È scritto generalmente con grazia, sebbene talora cada in oscenità; la trama è interessante e i personaggi sono disegnati con tono caricaturale. Lo stile rivela l'origine aragonese dell'autore. Il suo merito principale consiste nell'aver provocato la conclusione del romanzo del Cervantes, pubblicata nel 1615.
Bibl.: E. Cotarelo, Imitaciones castellanas del Quijote, Madrid 1900; T. Braga, Quem foi o auctor do segundo Don Quixote, Lisbona 1906; A. Baíg Baûos, ¿Quién fué el Licenciado A. F. de A.?, Madrid 1915; A. Bonilla, Cervantes y Avellaneda, Madrid 1916; J. Millé Jiménez, Quevedo y Avellaneda, nella rivista Helios di Buenos Aires, 1918; N. Alonso Cortés, El falso "Quijote" y Cristóbal de Fonseca, Valladolid 1920.