BRAUDEL, Fernand-Paul
(App. III, I, p. 262)
Storico francese, morto a Saint-Gervais-les-Bains (Haute-Savoie) il 27 novembre 1985. Successore di L. Febvre al Collège de France sulla cattedra di storia della civiltà moderna (1949-72), B. dispiegò il suo talento organizzativo nella direzione (1956-72) della vi sezione dell'Ecole pratique des Hautes Etudes (divenuta nel 1975 Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales) e della Maison des sciences de l'homme, istituita nel 1963. Gli Ecrits sur l'histoire (1969; trad. it., 1973) raccolgono le sue riflessioni metodologiche largamente applicate nelle opere maggiori; particolarmente significative le osservazioni dedicate ai rapporti fra storia e sociologia e quelle relative alla varietà dei tempi storici e al loro mutevole intrecciarsi: B. ha distinto il ritmo breve degli avvenimenti da quello medio della congiuntura e dalla "lunga durata" delle trasformazioni delle strutture. Le sue concezioni e il prestigio internazionale hanno fatto di B. il più autorevole esponente e il più efficace ''propagandista'' della scuola delle Annales.
I risultati delle lunghe ricerche sulla civiltà materiale e il capitalismo sono stati pubblicati in tre volumi: Civilisation matérielle, économie et capitalisme, XVe-XVIIIe siècle, i. Les structures du quotidien: le possible et l'impossible; ii. Les jeux de l'échange; iii. Le temps du monde (1979; trad. it., 1981-82; il i vol. con il titolo Civilisation matérielle et capitalisme, ma privo di apparati, era già apparso nel 1967; trad. it., 1977). Di questa grande opera diede una rapidissima anticipazione in una serie di lezioni tenute negli Stati Uniti: Afterthoughts in material civilization and capitalism (1977; trad. it., 1981).
Negli ultimi anni attendeva alla stesura di una storia di Francia (pubblicata postuma), costruita come un grande affresco − secondo i parametri della lunga durata − intorno ai temi dello spazio, della demografia, dell'economia rurale, delle sovrastrutture: L'identité de la France, i. Espace et histoire; ii, 1-2, Les hommes et les choses (1986, 3 voll.; trad. it., 1986-88). Un panorama della sua concezione della storia e delle sue interpretazioni è consegnato negli Atti di un seminario che lo vide protagonista un mese prima di morire: Une leçon d'histoire (1986; trad. it., 1988).
Altre opere: Le monde actuel (1963; trad. it., 1966); Venezia immagine di una città (1984); I tempi della storia: economia, società, civiltà (1986).
Bibl.: J. H. Hexter, Fernand Braudel and the 'Monde Braudelien', in The Journal of Modern History, 1972, pp. 480-539; T. Stoianovich, French historical method. The ''Annales'' paradigm, Ithaca 1976 (trad. it., La scuola storica francese, Milano 1978); H. Kellner, Disorderly conduct: Braudel's mediterranean satire, in History and theory, 1979, pp. 197-222; I. Wallerstein, Braudel, le ''Annales'' e la storiografia contemporanea, in Studi storici, 1980, pp. 5-17; S. Kinser, 'Annaliste' paradigm? The geohistorical structuralism of Fernand Braudel, in American Historical Review, 1981, pp. 63-105; M. Morineau, Un grande dessein: ''Civilisation matérielle, économie et capitalisme (XVe−XVIIIe siècle)'' de Fernand Braudel, in Revue d'Histoire Moderne et Contemporaine, 1981, pp. 624-68; L. Hunt, French history in the last twenty years: the rise and the fall of the Annales paradigm, in The Journal of Contemporary History, 1986, pp. 209-24; G. Gemelli, Fernand Braudel e l'Europa universale, Venezia 1990.