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fermo

di Domenico Consoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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fermo

Domenico Consoli

Il significato proprio di " stabile ", " fisso " è attestato al suo più alto grado nel linguaggio astronomico del Convivio a proposito del cielo nono o Primo Mobile, che ha i poli fermi e fissi, e non mutabili secondo alcuno respetto (II III 13), essendo fornito del solo movimento diurno da oriente a occidente che non interessa, appunto, i poli. Anche gli altri cieli hanno due poli fermi (v. anche Cv III V 8 e Pd X 78), ma f. quanto a sé, cioè rispetto ai cieli stessi, e non in senso assoluto, poiché essi si spostano seguendo il moto da occidente a oriente, ammesso dalla cosmologia dantesca per i cieli inferiori al nono e legato al fenomeno della precessione degli equinozi (per maggiori precisazioni, v. POLO).

Al di fuori di tale campo scientifico f. conserva il consueto valore di " immobile ": E io pur fermo e contra coscïenza (Pg XXVII 33); sta come torre ferma, che non crolla / già mai la cima (V 14: si noti come l'immagine si tinga nel paragone della coloritura morale inerente al contesto); ferma rupe (Pd XIII 3). In If V 83 Quali colombe dal disio chiamate / con l'ali alzate e ferme al dolce nido / vegnon per l'aere, dal voler portate, i due aggettivi rappresentano assai probabilmente " con gusto tutto pittorico, la parte conclusiva del volo dei colombi... trascinati dall'impeto del volo, e plananti con le ali ben tese in alto e immobili " (Petrocchi, ad l.). Per il senso del tormentato verso si che 'l piè fermo sempre era 'l più basso (If I 30), dove peraltro f. non lascia luogo, semanticamente, a dubbi (salva la proposta di intenderlo come " destro ": v. G. Mazzoni, Alcune osservazioni sul Commento della D.C., Lugo 1893, 6 ss.), v. PIEDE.

L'aggettivo rientra poi in alcuni sintagmi molto diffusi, come ‛ esser f. ': come in voce voce si discerne, / quand'una è ferma e l'altra va e riede (Pd VIII 18: detto della voce, f. vale qui " insistente su una medesima nota "); Li occhi di Bëatrice, ch'eran fermi / sovra me (IX 16, dove ovviamente f. sta per " fissi "), e v. anche If XIII 136, in cui fu... fermo sta per " si fermò ", analogamente al fermo s'affisse di Pg XXX 7; ‛ star f. ': un si mosse - e li altri stetter fermi (If XXI 77); si strinser tutti ai duri massi / de l'alta ripa, e stetter fermi e stretti (Pg III 71); mi vide star pur fermo e duro (XXVII 34); pur ferma in su la detta coscia / del carro stando (XXX 100); Cv III IX 6, IV IX 7, XXX 4; ‛ tener f. ': non avea membro che tenesse fermo (If VI 24).

Altrove assume il senso traslato di " coraggioso ": ama più l'uom fermo che codardo (Fiore LXI 13, e anche CLXIX 11); oppure quello di " costante ": se tu ami donna ferma e saggia (LXI 1, e v. la dittologia fermo e stante di LXXXII 13 e CCXXVII 6): oppure ancora quello di " fisso ": I' ho fermo 'l disiro / sì a colui che volle viver solo (Pd XVIII 133); Fiore XXX 14; o infine quello di " saldo ", " sicuro ", " deciso ", in qualche caso " ostinato ": ferma oppinione (Cv III VII 12; v. anche IV V 20), ferma fede (Pd XX 104), ferma intenzione (Fiore CLI 12; v. anche CXCVIII 12), fermo intendimento (CLXII 3), fermo volere (XL 12), ferma e piena volontate (Pd XXIX 63), la mia credenza / è ferma (Fiore V 6).

Corrispondentemente sono da intendere alcune locuzioni figurate: io son fermo [sono " determinato ", " risoluto "] di portarla sempre / ch'io sarò in vita (Rime C 51); i' son fermo pur di far su' grado (Fiore X 9); fermo son, se morir ne dovesse, / d'amar il fior (XLVI 12); al servigio di Dio mi fe' si fermo, " mi applicai con tanta costanza, con tanta saldezza di vocazione " (Pd XXI 114); l'anima stette ferma a [" persistette nel compiere fedelmente "] le civili operazioni (Cv IV XXVIII 16).

Per Detto 25 Amor... vuol ben lo gaggio / che 'l tu' cuor si' a lu' fermo, il Parodi propone " sia stabilmente dato ". In Fiore LXI 2 ben saggiamente e fermo ti contieni, ha il valore avverbiale di " con costanza ".

In Cv IV XII 6 in nullo tempo per fermo [così è reso il ciceroniano mehercule di Par. I I 6]... dissi, ha il valore avverbiale di " sicuramente ", come anche in If XXIX 63 i poeti hanno per fermo, " ritengono come cosa sicura, indubitabile ".

Vocabolario
férmo¹
fermo1 férmo1 agg. [lat. fĭrmus «stabile, saldo»]. – 1. Che non si muove, che cioè non è in moto, o non fa nessun movimento: ragazzi che non stanno mai f.; stare fermi coi piedi, con le mani; Non avea membro che tenesse f. (Dante); un treno...
fermare
fermare v. tr. [lat. fĭrmare «rendere stabile», der. di fĭrmus «fermo, stabile, saldo»] (io férmo, ecc.). – 1. a. Fissare, rendere saldo, stabile: f. un bottone che ciondola; f. un chiodo; f. il punto, nel cucito; f. le finestre, le imposte,...
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