FERLOTTI
Famiglia di cantanti attiva nel XIX secolo.
Raffaele nacque a Bologna il 27 febbr. 1819, da Nicola, coreografo, e Paola Scutelari o Santelari, ballerina. Non possediamo notizie riguardanti gli studi e la sua formazione musicale, così come non conosciamo il ruolo che in questa fu svolto dai suoi genitori; tuttavia è possibile che essi abbiano influito in qualche modo nelle sue scelte professionali poiché, nel carnevale 1837. lo troviamo al teatro Comunale di Bologna nel dramma giocoso Clotilde di A. Coccia. A questa data, tra l'altro, egli risulterebbe già sposato con Carlotta (Carolina) Falardi, che nella stessa compagnia interpretava il personaggio di Clotilde e che comparirà insieme con lui anche negli anni successivi.
Dotato di una bella e robusta voce baritonale, Raffaele ha legato il suo nome, in particolare, ad alcune opere rappresentate al teatro alla Scala di Milano negli anni tra il 1840 al 1844: fra queste va segnalata Un giorno di regno ossia Il finto Stanislao del giovane G. Verdi, andata in scena il 5 sett. 1840 con esito pessimo.
In proposito può essere interessante ricordare l'interpretazione offerta da Raffaele circa le ragioni dell'insuccesso dell'opera, di solito attribuito agli eventi luttuosi che in quegli anni avevano messo a dura prova il Verdi e che certamente non rendevano agevole la composizione dell'opera comica concordata con l'impresario B. Merelli. In una lettera (cfr. Schmidl), scritta molti anni dopo (l'8 sett. 1890 da Bologna) al Trovatore di Milano, Raffaele attribui all'accesa ed esasperata rivalità fra le due interpreti (la soprano Antonietta Marini e la mezzosoprano Luigia Abbadia) ed "a quelle non insolite picche fra artisti" la decisione del Merelli di togliere l'opera dal cartellone.
L'insuccesso e il giudizio negativo espresso dalla critica su Raffaele non influirono comunque sulla sua successiva carriera che proseguì intensa. All'estremo opposto della sua vita artistica possiamo collocare un'altra opera di Verdi, il Rigoletto, cantato al teatro Comunale di Modena il 17genn. 1863- Insieme con lui compare nel cast vocale la nipote, Giuseppina Vitali, figlia della sorella Claudia. Fra queste due date si sviluppò l'attività di Raffaele, svolta nei teatri italiani e stranieri di maggior prestigio con un repertorio composto soprattutto dalle opere di G. Donizetti, V. Bellini e Verdi. ma anche di G. Pacini, C. O. Nicolai, N. Vaccai, C. Coccia ed altri musicisti dell'epoca. In particolare, gli anni dal 1838 al 1844 sembrano i più intensi del suo percorso artistico italiano: cantò a Bologna, Reggio Emilia, Parma, Modena, Cesena nella sua regione, ma anche a Milano, Trieste, Torino, con buoni successi, spesso salvato dalla critica anche quando lo spettacolo nel suo complesso non aveva avuto un esito favorevole.
Non sappiamo se dopo il Rigoletto del 1863 Raffaele abbia continuato a calcare le scene, ma è certo che il suo nome circolò negli ambienti teatrali ancora per lungo tempo a causa dell'attività degli altri membri della famiglia e di quella dei suoi allievi. Dopo il ritiro dal teatro, infatti, Raffaele (che secondo lo Schmidl aveva accumulato una discreta fortuna) si dedicò all'insegnamento nella città natale; dalla sua scuola uscirono, fra gli altri, il tenore Umberto Beduschi e il baritono Agostino Nava.
Morì a Bologna l'11 nov. 1891.
Ebbe un repertorio vastissimo; si ricordano in particolare: Cesena, teatro Comunale, autunno 1837, V. Bellini, ICapuleti e i Montecchi;G. Donizetti, Anna Bolena;Modena, teatro Comunale, carnevale 1838, P. A. Coppola, La pazza per amore;G. Rossini, Ilturco in Italia;Reggio Emilia, teatro Municipale, Donizetti, Marin Faliero e Parisina;Rossini, Cenerentola;Parma, teatro Regio, primavera 1838, Donizetti, Marin Faliero;Padova, teatro Nuovo, autunno 1838, Donizetti, Marin Faliero;Reggio Emilia, teatro Municipale, fiera 1839, Donizetti, Lucia di Lammermoor;Cesena, teatro Comunale, autunno 1839, Donizetti, Gemma di Vergy e Belisario;Trieste, teatro Comunale, carnevale 1840, Bellini, Norma;Donizetti, Belisario;S. Mercadante, Ilbravo;Donizetti, Gemma di Vergy;S. Levi, Ginevra degli Almieri;Milano, teatro alla Scala, autunno 1840, C. O. Nicolai, Iltemplario;G. Verdi, Un giorno di regno ed Oberto conte di S. Bonifacio;Bellini, Ilpirata;Milano, teatro alla Scala, autunno 1841, Donizetti, La regina di Golconda;T. Solera, Ilcontadino di Agliate;A. Graffigna, Ildegonda e Rizzardo;Parma, teatro Regio, carnevale 1842, Donizetti, Lucia di Lammermoor;S. Mercadante, La vestale;Donizetti. Lucrezia Borgia;Torino, teatro Regio, primavera 1842, H. Cohen, Antonio Foscarini;Milano, teatro alla Scala, autunno 1842, L. Ricci, Corrado d'Altamura;Donizetti, Maria di Rudenz e Gemma di Vergy;Trieste, teatro Comunale, carnevale/quaresima 1843, W. A. Mozart, Don Giovanni;Verdi, Nabucco;Donizetti, La regina di Golconda;G. Pacini, Saffo;Nicolai, Iltemplario;Milano, teatro alla Scala, Pacini, Maria regina d'Inghilterra;V. A. Petrali, Sofonisba;Pacini, L'ebrea;Napoli, teatro S. Carlo, carnevale 1848, Donizetti, Belisario e Lucrezia Borgia;Verdi, Nabucco;Donizetti, Marin Faliero;Torino, teatro Regio, carnevale 1850, Donizetti, Lucrezia Borgia e Poliuto;Roma, teatro Tordinona, carnevale 1850, Verdi, Luisa Miller;Donizetti, Maria di Rohan (con il titolo Ilconte di Chalais);Verdi, Stiffello (con il titolo Guglielmo Wellingrode);Modena, teatro Comunale, primavera 1851, Donizetti, Lucia di Lammermoor;Verdi, Ernani;Roma, teatro Argentina, primavera 1855, Verdi, Luisa Miller;1858/59: rappresentazioni a Barcellona; Modena, teatro Comunale, carnevale 1863, Verdi, Rigoletto.
Santina, sorella di Raffaele, nacque a Cesena il 13 febbr. 1805. Una precoce vocazione per la musica la portò, già all'età di 10 anni, ad esibirsi come pianista al teatro Comunale di Bologna; due anni dopo, avendo affrontato anche studi di contrappunto, scrisse musica da ballo per il padre. Dotata di una bella voce di soprano, esordi come cantante nel 1820; grazie anche ai contatti con l'impresario A. Lanari, si esibì per molte stagioni (particolarmente dal 1829 al 1831) nei teatri di Firenze e Lucca. Proprio a Lucca cantò in un "trittico" rossiniano programmato nell'estate-autunno 1831, che, oltre alla Semiramide e al Barbiere di Siviglia, comprendeva la prima italiana del Guglielmo Tell. Sembra peraltro che le opere rossiniane fossero particolarmente congeniali alle sue caratteristiche vocali: molte di esse compaiono nel suo repertorio.
Ammirata nel ruolo di Rosina nel Barbiere, si cimentò con successo in Semiramide, Matilde di Shabran, Cenerentola, Otello, Edoardo e Cristina, Il conte Ory, La gazza ladra e ne La donna del lago, che cantò nella prima romana al teatro Argentina (23 genn. 1823). Oltre a Rossini le cronologie dei teatri riferiscono su rappresentazioni di opere di N. Vaccai, S. Mercadante, G. Pacini, V. Bellini ed altri.
Durante l'intero arco della sua carriera, Santina godette della stima e dell'apprezzamento della critica e del pubblico per le sue doti artistiche e umane. Fra le molte testimonianze ricordiamo un componimento in versi che le fu dedicato nel 1828 a Trieste (riportato dallo SchmidI) per un'esecuzione di Semiramide ed il commento espresso da Giacomo Leopardi in una lettera al fratello Carlo su una rappresentazione di Eufemio da Messina, opera di scarso valore, andata in scena all'Argentina di Roma nel carnevale 1823: "... tutte le voci sono mediocri eccetto il tenore, cioè David, e il contralto [sic!] cioè la Ferlotti" (Rinaldi, 1978). Santina si fece apprezzare molto anche all'estero e particolarmente a Lisbona. Al ritiro dall'attività teatrale intraprese quella di insegnante di canto presso l'Accademia filarmonica di Torino, distinguendosi anche come didatta. Si spense a Cesena il 23 o il 25 sett. 1853.
Delle sue interpretazioni nei maggiori teatri italiani si ricordano in particolare: Roma, teatro Argentina, carnevale 1823, M. Carafa, Eufemio da Messina;G. Rossini, La donna del lago;Lucca, teatro del Giglio, estate/autunno 1823, G. Pacini, Temistocle;S.Mercadante, Didone abbandonata;Trieste, teatro Comunale, carnevale/quaresima 1825, N. Vaccai, La pastorella feudataria;G. Donizetti, L'ajo nell'imbarazzo;Rossini, Cenerentola;Mercadante, Elisa e Claudio;Trieste, teatro Comunale, autunno 1825, Rossini, Semiramide;Mercadante, Maria Stuarda;Bologna, teatro Comunale, autunno 1826, G. Meyerbeer, Ilcrociato in Egitto;G. Bagioli, Iltorneo;F. Morlacchi, Tebaldo e Isolina;Bologna, teatro Comunale, carnevale 1827, Vaccai, La pastorella feudataria;Rossini Otello;S. Pavesi, Ser Marcantonio;Trieste: teatro Comunale, carnevale/quaresima 1828, F. Celli, Amalia e Palmer;P. Generali, Ildivorzio persiano;Rossini, Edoardo e Cristina e Matilde di Shabran;D. Cimarosa, Ilmatrimonio segreto;Rossini, Semiramide;Milano, teatro alla Scala, autunno 1828, Vaccai, La pastorella feudataria;Lucca, teatro del Giglio, estate/autunno 1829, Rossni, Bianca e Faliero;M. Quilici, Francesca da Rimini;G. Persiani, Eufemio da Messina;Senigallia, teatro Comunale, fiera 1830, V. Bellini, ICapuleti e i Montecchi;Roma, teatro Argentina, autunno 1830, C. Valentini, Gli Aragonesi in Napoli;Rossini, Ilbarbiere di Siviglia ed Ilconte Ory;F. Paer, Agnese di FitzHenry;Firenze, teatro della Pergola, carnevale 1831, G. Pacini, La schiava di Bagdad;F. Mireeki, Idue forzati;Rossini, La gazza ladra;Firenze, teatro della Pergola, quaresima 1831, Rossini, La gazza ladra;Bellini, ICapuleti e i Montecchi;Lucca, teatro del Giglio, estate/autunno 1831, Rossini, Semiramide, Il barbiere di Siviglia e Guglielmo Tell;Cesena, teatro Comunale, carnevale 1833, L. Ricci, L'orfanella di Ginevra;Bologna, teatro Comunale, autunno 1834, Morlacchi, Tebaldo e Isolina.
Le cronologie dei teatri ci restituiscono i nomi di altri membri della famiglia, sui quali non possediamo che qualche scarsa e frammentaria notizia. I rapporti stessi di parentela non sono tuttora completamente definiti.
Ippolita, di cui ignoriamo le date e i luoghi di nascita e di morte, nel carnevale del 1828 cantò a Trieste ne Il divorzio persiano di P. Generali e a Bologna il 19 luglio 1829 ne Il serto votivo, azione pastorale, nata da una delle numerose revisioni della cantata La riconoscenza di G. Rossini (prima esecuzione a Napoli, S. Carlo, 27 dic. 1821).
Eugenio, di cui ignoriamo le date e i luoghi di nascita e di morte, comprimario in Lucia di Lammermoor di G. Donizetti a Modena nella primavera 1851, cantò poi nel Macbeth di Verdi nell'estate 1852 a Cesena. Nell'autunno 1859 fu a Bologna per Vittore Pisani di A. Peri e La Lega lombarda di A. Buzzi.
Adelaide, di cui ignoriamo le date e i luoghi di nascita e di morte, cantò nelle stesse opere di Eugenio ma nell'estate del 1852 era, sempre a Cesena, anche ne I due Foscari di G. Verdi. Potrebbe essere lei la "figlia del baritono Ferlotti", che cantò nel Macbeth all'Argentina di Roma il 31 ott. 1875.
Claudia (In. Parigi, aprile 1868) abbandonò presto la carriera di cantante in seguito al matrimonio con Raffaele Vitali, dal quale ebbe la figlia Giuseppina.
Giuseppina Vitali nacque ad Odessa, in Russia, la data di nascita generalmente accettata, 1855, dovrebbe essere anticipata. Figlia della precedente, fu allieva di Raffaele e si segnalò come interprete verdiana. Del già citato Rigoletto modenese del 1863 occorre ricordare che costituì per lei, aggiunta come "prinia donna", un debutto: "...voce limpida e dolce e cantava senza sforzo e con espressione: i Modenesi con i loro applausi l'incoraggiarono" (Gandini). Morì a Roma nel febbraio 1915.
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