Vedi FERENTINO dell'anno: 1960 - 1994
FERENTINO (Ferentinum; Φερέντινον)
Antica città del Lazio meridionale sulla sommità e sulle pendici di una collina (m 393) dominante la valle del Sacco. Centro degli Ernici, fu preso dai Volsci, poi nel 413 a. C. dai Romani (Liv., iv, 51, 56), ai quali si ribellò. Fu riconquistato nel 361 a. C. (Liv., vii, 9) e divenne municipio alla fine della Repubblica. Fu iscritto alla tribù Poblilia. Fu sede vescovile dal IV secolo. La cinta romana di F., in opera quadrata, è quasi completamente conservata e cinge l'abitato moderno con torri e porte restaurate e rimaneggiate in età medievale. Da notare specialmente è la Porta S. Maria, fornita di controporta all'interno e con arco a doppia armilla. Le mura racchiudono anche belli ed importanti resti in opera poligonale della seconda maniera, un poco trascurata, e dell'ultima maniera con giunti accuratamente connessi e blocchi ben lisciati in facciavista. Sulla parte N della città era l'acropoli, sopraelevata sul resto dell'abitato, con cinta indipendente, in gran parte costruita in opera quadrata, il cui accesso si trovava a fianco del Vescovado, con apertura arcuata e controporta. Il Vescovado stesso racchiude un potente bastione rettangolare incastrato nell'angolo delle mura dell'acropoli, in opera quadrata di travertino più grossa nella parte bassa, molto più fine ed accurata nella parte alta. Questa costruzione rettangolare, fatta e collaudata, secondo un'iscrizione, dai censori A. Hirtius e M. Lollius, ne racchiude un'altra anch'essa rettangolare ed in opera quadrata all'esterno, mentre nell'interno è in opera incerta e con vòlte in cementicio, contemporanee però al resto. La costruzione interna è divisa in due da un muro in opus incertum. Per la strada della Madonna di Loreto, le mura dell'acropoli, che la fiancheggiano tutta, per mezzo di una apertura arcuata immettono in un ambiente a vòlta che a destra si divide in altri cinque ambienti pure a vòlta, con fronte, archi e pilastri in opera quadrata, mentre il resto è in opera incerta. Altri avanzi di muri in opera quadrata sono sparsi un po' dovunque nell'abitato, ma è difficile poterne dedurre l'appartenenza a qualche monumento.
Bibl.: Th. Ashby, Ferentinum, in Röm. Mitt., XXIV, 1909, pp. 1-58 con la bibl. precedente; A. Bartoli, in Boll. d'Arte, XXXIV, 1949, p. 293 ss.; id., in Rend. Pont. Acc., 25-26, 1949-50, 1950-51, pp. 89 ss., 153 ss.; id., in Rend. Acc. Lincei, VIII, IX, 1954, p. 470 ss.; L. Benevolo-F. Fasolo, in Quaderni Ist. St. Arch., 10 Giugno 1955, p. 8 ss.; G. Gullini, in Arch. Class., VI, 1954, p. 7.