SÁNTA, Ferenc
Scrittore ungherese, nato il 4 settembre 1927 a Brassó (Braşov, Romania). Interrotti gli studi liceali, lavorò come minatore e poi come operaio in fabbriche diverse. Dal 1958 è bibliotecario dell'istituto di storia letteraria dell'Accademia delle Scienze ungherese. Pubblicò nel 1956 il primo volume di racconti, intitolato Téli virágzás ("Fioritura invernale"), che rievoca le esperienze dell'infanzia passata in povertà, ricorrendo al linguaggio tragico delle ballate popolari. Nella seconda raccolta Farkasok a küszöbön ("Lupi sulla soglia", 1961) la sua tematica si allarga; oltre alla vita odierna dei contadini, rappresenta anche i vari aspetti del fascismo. Il romanzo Az ötödik pecsét ("Il quinto sigillo", 1963) è dedicato ai dilemmi morali della povera gente costretta ad affrontare situazioni storiche. L'opera più importante di S., il romanzo documentario Húsz óra (1964, trad. it. Venti ore, Milano 1968) dal quale fu tratto il film omonimo, è un'analisi artistica delle vicende drammatiche di un villaggio ungherese e nello stesso tempo espressione di universali significati umani. Ebbe due volte (1956 e 1964) il premio Attila József. Altre opere di S.: Az áruló ("Il traditore", 1966); Ejszaka ("Notte", 1968); Isten szekerén ("Sul carro di Dio", 1970).
Bibl.: P. Szabó, in Új Hang, 1954; P. Nagy, in Csillag, 1956; B. Abody, Indulatos utazás ("Viaggio scontroso"), Budapest 1957; J. Fenyő, Új arcok, új utak ("Volti nuovi, vie nuove"), ivi 1961; E. Török, in Kortárs, 1964; Vita S. F. regényeiről ("Dibattito sui romanzi di F. S."), in Kritika, 1964; M. Ilia, Iró a művek mérlegén ("Uno scrittore sulla bilancia delle opere"), in Tiszatáj, 1964; T. Tüskés, in Alföld, 1964; L. Illés, in Új Írás, 1965; P. Kardos, in Alföld, 1965.