PULSZKY, Ferenc (Francesco)
Pubblicista e romanziere ungherese, nato il 17 settembre 1814 a Eperjes (Prešov, in Slovacchia) morto a Budapest il 9 settembre 1897. Da giovane visitò ripetutamente l'Italia, si trattenne a lungo nell'Europa occidentale, specie in Inghilterra, e nel 1839 venne eletto deputato alla dieta d'Ungheria. Nel 1848 divenne sottosegretario di stato e più tardi rappresentante dell'Ungheria rivoluzionaria in Inghilterra. Nel 1860 si stabilì a Torino, quale corrispondente del Daily News, e come incaricato dell'emigrazione magiara fu in relazioni continue con Cavour; visse poi a Firenze dedito a studî archeologici e storici. Tornato in patria (1866) venne eletto deputato e nominato direttore del Museo nazionale. Rimane suo merito avere riorganizzato la Società per le arti figurative (Képzőművészeti Társulat).
Le opere letterarie di Pulszky non sono di gran valore. Il romanzo Magyar jakobinusok (Giacobini ungheresi, 1861-62), uscito originariamente in lingua inglese nel 1851, è piuttosto l'opera di uno storiografo, che di un poeta. Poco successo ebbero pure le sue poesie e opere drammatiche, come la commedia Felsülés (Un fiasco colossale). Pregevoli sono le sue memorie, pubblicate nei 4 volumi del Életem és korom (La mia vita e la mia epoca, 1882-84), contenenti dati importanti sul risorgimento e sull'emigrazione ungherese. Fra le opere scientifiche di P. le più importanti sono A rézkor Magyarországon (L'epoca del rame nell'Ungheria) e Magyarország archaeologiája (L'archeologia dell'Ungheria). I suoi lavori su G. Eötvös, S. Szechenyi, F. Deák e E. Dessewffy appartengono ai migliori scritti dei pubblicisti ungheresi.
Bibl.: Pulszky-Album (Albo di P.), Budapest 1884; V. Concha, P. F., ivi 1910; A. Laban, P. F. kisebb dolgozatai (Lavori minori di F. P.) con uno studio di E. Marczali.