Scrittore ungherese (Versec 1863 - Budapest 1954). Dopo il successo del suo primo romanzo Fenn és lenn ("Su e giù", 1890), nel 1894 fondò la rivista letteraria Új Idők ("Nuovi tempi") e nel 1911 la rivista politico-letteraria Magyar Figyelő ("Osservatore ungherese"). L'ambiente prediletto delle sue opere è quello dell'alta borghesia e della nobiltà contadina. Scrisse anche romanzi e drammi storici. Fra le sue numerose opere i romanzi: Gyurkovics leányok ("Le ragazze Gyurkovics", 1893); Gyurkovics fiuk ("I ragazzi G.", 1895); Pogányok ("Pagani", 1902); A Királyné futárja ("Il corriere della regina", 1909); A hét sváb ("I sette svevi", 1916); Az élet kapuja ("La porta della vita", 1919); Pro Libertate (1936); A gótikus ház ("La casa gotica", 1939); e i drammi: Három Testőr ("Le tre guardie", 1895); Ócskay brigadéros ("Ócskay comandante di brigata", 1901); A dolovai nábob leánya ("La figlia del nababbo di Dolova", 1903); Bizánc (1904); Kék róka ("Volpe azzurra", 1917); A híd ("Il ponte", 1925); Szendrey Julia (1930); Utolsó tánk ("Ultima danza", 1938).