FERECIDE di Siro
Scrittore greco del sec. VI a. C., che la tradizione dice profeta e taumaturgo, morto a Delo di ftiriasi. Compose una Teogonia, intitolata Πεντέμυχος (letteralmente "Le cinque caverne"), che per gli antichi era la prima opera scritta in prosa greca.
Doveva essere il primo tentativo di adattamento popolare della materia già trattata dagli autori di Teogonie poetiche. Come per Esiodo, il mondo nasceva per F. dal caos, equiparato alla massa originaria delle acque (l'Oceano omerico). Ma in un altro frammento di F. (A 1 Diels) appaiono tre divinità primordiali ed eterne: Zas (= Zeus), Chronos il tempo, fuso con Kronos = Saturno) e Chthonie. Zas sposa Chthonie, e le dona un grande pharos (mantello), in cui sono effigiati "la Terra, Oceano e le case dell'Oceano": Chthonie prende così il nome di Terra (Γῆ). Questo pharos viene steso, come una vela, su un albero alato (circa come accadeva nella processione panatenaica, il cui ricordo ha forse qui influito). Dal seme di Chronos nascono fuoco, vento e acqua, e da questi, divisi in cinque caverne (onde il titolo del libro) "la grande stirpe degli dei". Zas, per conciliare gli elementi opposti, si tramuta in Eros: gli dei riluttanti sono scagliati nel Tartaro, sotto la guardia di Thyella e delle Arpie, figlie di Borea. Evidenti alcuni contatti fra la teogonia di F. e quella orfica, per quanto sia spesso incerto quale delle due abbia attinto dall'altra: verosimile l'influsso della prima su Pitagora, che dalla tradizione è del resto considerato scolaro di F.
Per i frammenti e le testimonianze v. H. Diels, Die Fragmente d. Vorsokratiker, II 4ª ed., Berlino 1922, pp. 198-205.
Bibl.: L. Preller, Ausgewählte Aufsätze, Berlino 1864, pp. 350-61; O. Kern, De Orhpei Epimenidis Phrecidis theogoniis, Berlino 1888; A. Chiappelli, Della Teogonia di F. d. Syros, Roma 1889; D. Spiliotopulos, Περὶ Φερεκύδου τοῦ Συρίου καὶ τῆς Θεογονιας αὐτοῦ, Erlangen 1890; H. Diels, in Archiv f. Geschichte d. Philosophie, I (1888), pp. 11-15; Schmid-Stählin, Gesch. d. griech. Literatur, I, i, Monaco 1929, pp. 725-27.