QUAGLIA, Ferdinando
Miniatore e litografo, nato il 13 ottobre 1780 a Piacenza, morto a Parigi il 3 febbraio 1853. Ebbe i primi insegnamenti da uno sconosciuto Bandini; nel 1794 fu mandato a Parma a perfezionarsi sotto Gaetano Callani; nel 1799 era a Firenze; dal 1800 al 1805 visse a Milano, incoraggiato dalla presenza della corte napoleonica; in quest'ultimo anno, invitato da G. B. Maggi, membro dell'Assemblea legislativa, si recò a Parigi, certo per studiarvi l'arte del piccolo ritratto che, discendente da tradizioni classiche italiane e fiamminghe, rinnovata da Rosalba Carriera (v.) che aveva diffuso a Parigi la moda dei suoi "fondelli" d'avorio, aveva trovato in Francia più raffinati perfezionamenti e maggiori fortune. Il nome del Q. comincia ad apparire nei cataloghi del Salon nel 1808, e saltuariamente vi ritorna fino al 1824, ma il successo dell'artista dovette essere largo e continuo, se fino dal 1808 lo troviamo impiegato con J.-B. Isabey e L.-F. Aubry a dipingere ritratti e miniature di Napoleone, destinati a ornare ricchissime tabacchiere, e se nelle liste lunghissime dei personaggi da lui ritrattati, fra i nomi più insigni dell'aristocrazia, dell'esercito e della diplomazia, vediamo comparire quelli del fratello dell'imperatore Francesco II, della regina Ortensia, delle regine Giulia di Spagna e Desirée di Svezia e Norvegia, del re Giorgio d'Inghilterra e dell'imperatrice Giuseppina. I piccoli ritratti del Q., in cui la convenzionalità della composizione è sempre compensata da un colorito fresco e brillante e da un disegno squisito, sono dispersi fra collezioni pubbliche e private, soprattutto francesi. Eseguì anche qualche ritratto a olio, e, specialmente negli ultimi tempi, litografie.
Bibl.: C. Williamson, The history of portrait-miniatury, Londra 1907; C. Ieannerat, Il pittore F. Q., in Dedalo, II (1921-1922), pp. 536-50; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibl.).