PAËR, Ferdinando
Musicista, nato a Parma il 1 giugno 1771, morto a Parigi il 3 maggio 1839. Dopo il successo della sua prima opera, Circe (Venezia, 1891) fu nominato direttore d'orchestra in un teatro veneziano e di là passò nel 1797 a Vienna, dove sua moglie, la cantante Riccardi, era stata scritturata presso quel teatro di corte. Nel 1802 succedette a J. G. Naumann nella carica di maestro di cappella alla corte di Dresda e nel 1806 seguì Napoleone nella sua marcia trionfale a Varsavia e poi a Parigi con il titolo di direttore d'orchestra imperiale. Fu direttore, dal 1812, del Théâtre Italien di Parigi, succedendo in questa carica a G. Spontini. Ma nel 1826 dovette abbandonarla sotto l'accusa di aver cagionato il decadimento di quel teatro. Egli si difese pubblicando un opuscolo intitolato: M. Paër, ex-directeur du Théâtre Italien à MM. les dilettantes (Parigi 1827). Eletto membro dell'Accademia nel 1831, circondato dalla generale considerazione, fu poi nell'anno seguente nominato direttore della musica da camera del re.
Le sue opere, 43 in tutto, furono improntate allo stile di D. Cimarosa e di G. Paisiello fino a quando a Vienna egli non subì l'influsso di Mozart. Fra le più celebri si ricordano: Le astuzie amorose (Parma 1792); I pretendenti burlati (Parma 1793); Camilla (Vienna 1799); Sargino (Dresda 1803); Leonora, ossia l'amore coniugale (Dresda 1804), sullo stesso argomento trattato poi da Beethoven nel Fidelio; Il maestro di cappella (Parigi 1821), l'unica che gli sopravvisse; Blanche de Provence (Parigi 1821); Un caprice de femme (Parigi 1834). Fu inoltre autore di musica sacra (due oratorî, una Passione, messe, ecc.) e da concerto: tredici cantate, tre sinfonie, tre Grandes Sonates per pianoforte, violino e violoncello, pezzi per pianoforte, arie e duetti vocali e via.
Bibl.: A. Della Corte, L'opera comica italiana, II, Bari 1923, p. 199; R. Engländer, F. P. als sächsicher Hofkapellmeister, in Neues Archiv für Sächsische Geschichte, 1929; id., P.'s Leonora und Beethovens Fidelio, in Neues Beethoven Jahrb., IV (1929).