MENEGHEZZI, Ferdinando
Commediografo della prima metà dell'Ottocento. Mancano quasi interamente notizie biografiche su lui. Si vantava discepolo del Goldoni, e non concesse quasi nulla all'invadente romanticismo francesizzante.
Dopo avere dato a stampa tre commedie (Mantova 1828), ne pubblicò nove (Milano 1834) premettendovi un discorso sulle intenzioni artistiche del suo teatro: moralità, serietà piuttosto che comicità anche nella commedia, lingua pura ma non puristica. Fasto e filantropia, rappresentata a Cremona e a Milano nel 1822 e 1823, Un giovine signore, I giuramenti d'amore, ecc., uscirono presto dal repertorio, e hanno scarso valore letterario. Conserva curiosità un dialogo L'autore e le sue commedie innanzi alle Commedie di lui (Mantova, ed. cit.), come documento di quella resistenza ai modelli stranieri; e non mancano, per questa stessa ragione, d'un certo interesse alcune delle sue rassegne critiche nella Rivista europea, di Milano, verso il 1840. Più importa il sermone in sciolti ch'egli, con lo pseudonimo di Orbilio gramatico il Giuniore, rivolse (Milano 1840) Al medico-poeta, cioè a Giovanni Raiberti, dove a Victor Hugo è opposto Dante, e ai filosofeggianti francesi è opposto Giambattista Vico.
Bibl.: G. Mazzoni, L'Ottocento, n. ed., Milano 1934.