FERDINANDO III imperatore
Nato a Graz il 13 luglio 1608 dall'imperatore Ferdinando II e da Maria Anna di Baviera, morto il 2 aprile 1657. Educato dai gesuiti, l'8 dicembre 1626 fu incoronato re d'Ungheria e il 21 novembre 1627 re di Boemia. Era nemico dichiarato del Wallenstein, dopo la cui morte (2 maggio 1634) ebbe il comando supremo dell'esercito imperiale e in tal qualità si acquistò un gran nome con la presa di Ratisbona (28 luglio 1634) e con la vittoria di Nördlingen (6 settembre 1634) su Bernardo di Sassonia Weimar e sul generale svedese Horn (v. trent'anni, guerra dei), sebbene il comando effettivo fosse tenuto da Mattia Gallas.
Il 15 febbraio 1637 succedeva al padre nell'Impero. Erano i peggiori tempi della guerra dei Trent'anni, con la Svezia e la Francia; F. vedeva (1639-48) i nemici succedersi nei domini ereditarî della sua casa finora risparmiati, soprattutto nella Boemia. Come comandante non ebbe successo sui campi di battaglia (1645 battaglia presso Jankau, e 1647 presso Eger), ma la sua politica fu diretta sempre verso la pace, che egli cercò di concludere prima con la Svezia e con i protestanti tedeschi contro la Francia, e poi, fallite le trattative con la Svezia, con la Francia stessa, ma sempre invano. In tutte le trattative egli si tenne fermo alla costituzione imperiale vigente e alla negazione della libertà religiosa nei suoi paesi, rifiutando risolutamente il ristabilimento dei ribelli del 1618 nei loro possessi d'un tempo. Il suo modo d'agire era determinato tanto da ragioni religiose quanto da ragioni politico-familiari e anche dall'influenza esercitata dalla Spagna. Solo il pericolo, che gli Stati cattolici dell'Impero potessero accordarsi senza di lui coi protestanti e con l'estero lo spinse a firmare il 24 ottobre 1648 la pace di Vestfalia, che sanziona non solo un notevole indebolimento territoriale degli Asburgo e dell'impero (l'Alsazia austriaca col Breisach passava alla Francia; una parte della Pomerania e i vescovadi di Brema e di Verden alla Svezia; i Paesi Bassi e la Svizzera venivano riconosciuti indipendenti dall'Impero), ma quasi la dissoluzione interna dell'Impero, essendosi accordato agli Stati dell'Impero il permesso di concludere alleanze fra loro e con l'estero, sebbene non contro l'imperatore e l'Impero. La pace non liberava ancora la Germania dagli eserciti esteri belligeranti: solo nel giugno e nel luglio del 1650 l'imperatore concluse un accordo a Norimberga con la Francia e la Svezia, e solo nel maggio del 1654 le ultime truppe straniere lasciarono il paese. Per l'Austria la pace non segnava la fine della Controriforma; mentre invece l'accordo di Linz del 16 dicembre 1645 assicurava la libertà religiosa all'Ungheria.
Dopo la conclusione della pace, l'imperatore vide rafforzata tuttavia la sua posizione: gli Stati tedeschi ora avevano un sentimento più forte per l'Impero di fronte all'estero, dove, a causa delle difficoltà interne (guerra della Fronda in Francia, politica cattolica della regina Cristina in Svezia), essi non trovavano più appoggio. Poté così tenere in stretti limiti le concessioni fatte ai protestanti col trattato di pace per la Slesia; contrappose alle condizioni di quella pace stessa l'elezione di suo figlio Ferdinando (IV) a re di Boemia (15 agosto 1646), a re d'Ungheria (16 giugno 1647), a re dei Romani (31 maggio 1653); poté presentare alla dieta di Ratisbona (20 giugno 1653) la sua Reichshofratsordnung (ordinanza nel Consiglio aulico dell'impero, 16 marzo 1654) che rafforzava le sue prerogative imperiali. Ma non riuscì ad accordare i due partiti religiosi.
La morte del primogenito di F., Ferdinando (IV), avvenuta il 9 luglio 1654, fece sorgere nuovi contrasti con la Francia, per gli ostacoli posti dal Mazzarino all'elezione del secondogenito di F., Leopoldo; e la questione della successione spagnola, che già sorgeva allora, accrebbe il contrasto. Il Mazzarino voleva infatti sposare il re Luigi XIV con Maria Teresa, figlia maggiore del re Filippo IV di Spagna, rimasto senza eredi maschi, per assicurare alla Francia più forti diritti alla successione della monarchia spagnola; ma l'imperatore, vedendo in questo una grave minaccia per i suoi interessi, intavolò trattative di matrimonio fra suo figlio Leopoldo e Margherita Teresa, figlia minore del re Filippo, e mandò nel 1656 in Italia un esercito in aiuto della Spagna. In questo stesso tempo egli era però minacciato dall'attacco contro la Polonia cattolica del re protestante di Svezia, Carlo Gustavo; per il che trattò con Mosca, la Danimarca e il Brandeburgo contro la Svezia e concluse un'alleanza con la Polonia (31 marzo 1657).
F. fu una personalità di maggior rilievo di suo padre ed era più scrupoloso nel suo modo di agire verso la Chiesa. Si dice che egli non amasse i gesuiti; pure si lasciò guidare da essi. Si sposò tre volte: il 20 febbraio 1631 con Maria Anna, sorella del re Filippo IV, madre di Ferdinando IV e Leopoldo I; il 2 luglio 1648 con Leopoldina del Tirolo; il 30 aprile 1658 con Eleonora Gonzaga di Mantova, ed ebbe molti figli.
Di modi bonarî, benché riservati, delicato e di alta statura, mai completamente in buona salute, incline all'attività militare, esperto conoscitore di lingue, amico degli scienziati e ammiratore del Barocco, a differenza di suo padre fu economo, senza però riuscire a portare l'ordine nelle finanze dell'Austria; con l'andare degli anni divenne sempre più malinconico e sempre più dipendente dai suoi consiglieri spirituali e secolari, fra i quali emergono l'intendente superiore di corte Massimiliano von Trattmannsdorf, Weickard von Auersperg e soprattutto il vice-cancelliere imperiale conte Ferdinando Kurz (morto nel 1659). Nel suo esteriore era più un tipo spagnolo che tedesco; ma il suo sentimento nazionale era prettamente tedesco, particolarmente antifrancese, e lo trasmise al figlio Leopoldo.
Bibl.: M. Koch, Geschichte des deutschen Reiches unter Ferdinand III., 2 voll., Vienna 1865; A. Huber-O. Redlich, Geschichte Österreichs, V, Vienna 1901 e VI, 1921. Cfr. anche la bibl. alla voce trent'anni, guerra dei.