GALIMBERTI (Galinberti, Gallimberto), Ferdinando
Ignoti sono il luogo e la data di nascita di questo violinista e compositore, secondo quanto riportato dal Gerber attivo a Milano intorno al 1740. Sappiamo comunque che tra il 1740 e il 1742 fu insegnante di violino del compositore svizzero F.J.L. Meyer von Schauensee e, presumibilmente, la sua attività creativa può essere circoscritta tra gli anni 1725 e il 1751.
Il G. fu apprezzato compositore della scuola sinfonica milanese, che insieme con A. Broschi, G. Giulini e G.B. Lampugnani si raccoglieva intorno all'autorevole figura di G.B. Sammartini, che nella prima metà del XVIII secolo, in pieno periodo preclassico, caratterizzò la produzione sinfonica dell'Italia settentrionale. In questo ambito, il G. fu tra i primi che si dedicarono alla composizione di musica sinfonica se, come probabile, le sue prime sinfonie sono databili ancora prima del 1730. La forma scelta, che oscilla peraltro tra la sinfonia d'opera e le sonate a 3 e assume talora la denominazione anche di ouverture, richiede di solito un'orchestra d'archi a tre o a quattro, con due corni, in tre movimenti e una forma diversa dal minuetto nel finale.
Compositore assai apprezzato anche all'estero, sebbene non possedesse la fantasia geniale del Sammartini, il G. ha lasciato varie opere in cui, sebbene vengano realizzate solo in parte le innovazioni del suo illustre predecessore, si ritrovano elementi che preludono agli ulteriori sviluppi della sinfonia classica.
Nel Fonds Blancheton della Bibliothèque du Conservatoire national de musique di Parigi, ora nella Bibliothèque nationale de France, si conservano, in una raccolta databile tra il 1740 e il 1744, le seguenti composizioni: Trio op. 1… a quatro stromenti, a violino 1° 2°, viola et basso; Concertino a tre stromenti, in fa maggiore per 2 violini e basso; Ouvertura op. II a 4 stromenti in mi bemolle, una ouverture italiana per quattro strumenti ad arco; Ouvertura op. II a 4 stromenti ad arcoin re maggiore; Op. III. Sinfonia a 4 stromenti, in fa maggiore, attribuita alternativamente a Brioschi e conservata anche nella Wissenschaftliche Allgemeinbibliothek di Schwerin. Si tratta di lavori in cui frequenti sono i riferimenti allo stile barocco, sebbene la fluidità discorsiva e il rapporto dialogante tra le parti rivelino la loro appartenenza agli stilemi innovativi della scuola milanese. Si ricordano inoltre: Ouverture n. 2 in 6 ouverture a più strumenti composte da varii autori, op. 4 (Parigi 1755 circa), a cura di G. Giulini; 12 sinfonie, di cui 2 dubbie e 2 incomplete nelle seguenti biblioteche: Basilea, Öffentliche Bibliothek der Universität, Musiksammlung; Zurigo, Zentralbibliothek; Praga, Museo nazionale, Sezione musicale; Karlsruhe, Badische Landesbibliothek; Agen, Archives départementales de Lot-et-Garonne; Stoccolma, Biblioteca della R. Accademia musicale; Uppsala, Biblioteca universitaria; Washington, D.C., Library of Congress. Inoltre: Concerto per violino e orchestra (Stoccolma, Bibl. cit.); Concerto per 2 violini e orchestra (Washington, D.C., Bibl. cit.); Marcia per 2 corni, 2 trombe e archi (Einsiedeln, Benediktinerkloster); Trio per due violini e basso (Stoccolma).
Altrettanto significativa è la sua produzione di genere sacro, oggi conservata nel Benediktinerkloster di Einsiedeln in una raccolta del 1751, tra cui: Kyrie, 2 Gloria, Bendedictus, Agnus Dei, 2 Magnificat, 2 Miserere,Dies irae (1744), 5 Salmi, 1 mottetto, 1 offertorio.
Ignoto è il luogo e l'anno della morte, avvenuta comunque nella seconda metà del secolo XVIII.
Fonti e Bibl.: Basel, Universitätsbibliothek, Katalog der Luk. Sarasin Sammlung (manoscritto del 1800 circa); Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Catalogue E (manoscritto di 25 pagine, con due composizioni del G.); Lambach, Benediktiner Stift, Catalogus musicalium et instrumentorum ad chorum Lambacensem pertinentium…, 1768: contenente gli incipit di composizioni sacre e vocali profane del G.; P. Keller, in Monatshefte für Musikgeschichte, VI (1874), p. 46; F. Torrefranca, Le origini della sinfonia, in Riv. mus. ital., XX (1913), pp. 291 ss.; L. de La Laurencie, Inventaire critique du fonds Blancheton de la Bibliothèque du Conservatoire de Paris, I, Paris 1930, ad nomen; G. Barblan, Sammartini e la scuola sinfonica milanese, in Musicisti lombardi ed emiliani, Siena 1958, p. 33; Id., La musica strumentale e cameristica a Milano, in Storia di Milano, XVI, p. 626; F. Abbiati, Storia della musica, II, Milano 1967, p. 570; The Breitkopf Thematic Catalogue, 1762-1787, a cura di B.S. Brook, New York 1972, pp. 16, 134, 146 s., 204 s.; E.L. Gerber, Historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler, I, Leipzig 1790, s.v.; R. Eitner, Quellen Lexikon der Musiker, IV, p. 134; A.E. Choron - F.J. Fayolle, Dict. historique des musiciens, I, Hildesheim 1971, p. 253; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, p. 98.