FOLCHI, Ferdinando
Nacque a Firenze il 2 maggio 1822, secondo dei tre figli di Francesco e di Maria Teresa Buoninsegni. Il padre era impiegato regio con le mansioni di staffiere. Il granduca Ferdinando III fu il padrino di battesimo, celebrato lo stesso giorno nella cattedrale di S. Maria del Fiore (Arch. di Stato di Firenze, Stato civile Toscana, Nati nel 1822 nella Comunità di Firenze., r. 10359, atto 1278). Nel 1834 fu ammesso all'Accademia di belle arti di Firenze, dove, seguito il corso sugli elementi del disegno di P. Ermini, frequentò le lezioni di P. Benvenuti, L. Sabatelli e G. Bezzuoli, grazie ai sussidi e alle sovvenzioni ricevuti sia per merito sia per condotta (dal 1839 al 1842 ogni anno ricevette 10 zecchini e dal 1844 al 1850 30 lire mensili).
Gli Atti dell'Accademia ne ricordano l'esordio e sono l'unica testimonianza della sua crescita artistica: nel 1839 ebbe il premio per il pensiero storico in acquarello Raffaello condotto dal padre alla duchessa di Urbino dalla quale riceve una lettera per il Soderini gonfaloniere di Firenze; nel 1841 il premio per il bozzetto a olio Archimede sulle mura di Siracusa dirige il suo specchio ustorio per indicare le navi romane; nel 1843 gli fu concesso un soggiorno a Roma insieme con A. Chiari nel palazzo di Campo Marzio; nel 1846 ottenne l'accessit con gratificazione e 25 zecchini d'incoraggiamento per il quadro Mosè, ancora bambino, calpesta la corona del faraone, presentato al concorso triennale e venduto l'anno successivo al collezionista francese Megian.
Coerentemente alla sua formazione, il F. trattò quasi esclusivamente temi sacri e storici, dipingendo ad olio e ad affresco "con assai abilità e pratica dell'arte" (Saltini, 1862, p. 61). In prevalenza pale d'altare, le sue opere furono destinate in gran numero a chiese e conventi toscani, specialmente del Mugello: "in quasi tutta una zona che da S. Martino a Scopeto giunge fino a Pontassieve sono affreschi del pittore fiorentino Folchi non certo dispregevoli" (Niccolai, 1914., p. 214). Per devozione e per amicizia, spesso elargiva senza compenso i suoi dipinti, come si evince dal suo quaderno I ricordi artistici. Lavori eseguiti da me medesimo... e prezzi dei medesimi (1844-1883) (Firenze, Galleria degli Uffizi, Biblioteca, Manoscritti, 320).
Di anno in anno, il pittore vi appuntò le commissioni ricevute, datandole, indicandone prezzi, acquirenti, collocazione e descrivendone sinteticamente i soggetti. Non si ha altra notizia di gran parte dei lavori citati: i dipinti ricordati di qui in avanti, se privi di specifica documentazione, sono per l'appunto segnalati soltanto nel suddetto manoscritto (di molte opere del F. non è nota l'attuale ubicazione, in particolare dei quadri presentati alle mostre fiorentine dell'epoca).
Ventiseienne, partecipò per la prima volta alle esposizioni di pittura della Società promotrice di belle arti di Firenze: nel 1848espose La morte di Luigi Rolla, La Vergine, La fruttaiola (catal., pp. 2, 4, 6); nel 1853, Orlanduccio del Leone; nel 1854 Michelangelo e Lupo nella torre di San Miniato; nel 1855, Faust e Margherita; nel 1856, il Riposo; nel 1865, Boccaccio e la sua comitiva (catal., p. 13). Dalla Società promotrice di belle arti di Genova ebbe nel 1854la medaglia d'argento per il dipinto Le feste fiorentine, dette le calende di maggio.
All'Esposizione italiana agraria, industriale e artistica nel 1861a Firenze esibì Orlanduccio del Leone (catal., p. 40). Fu presente alle mostre di pittura della Società d'incoraggiamento di belle arti di Firenze: nel 1866con Feronica Cybo (catal., p. 14); nel 1870con Le giovani di Crotone che si offrono a Zeusi pittore greco come modelle; nel 1871con Alcibiade che si fa dipingere in braccio a due cortigiane; nel 1872con La Vergine e due angeli; nel 1874con Il cardinale Ferdinando de Medici (catal., p. 12); nel 1879con Una pompeiana e Trionfo d'amore (catal., p. 6); nel 1880con Una pompeiana (catal., p. 19); nel 1881con La Sacra Famiglia (catal., p. 9); nel 1882con La Sacra Famiglia (catal., p. 25).
Per il granduca Leopoldo II nel 1846 dipinse l'olio su tela Un'accademia musicale nel salone dei Cinquecento in palazzo Vecchio (Firenze, Galleria d'arte moderna); per il re Vittorio Emanuele II eseguì pitture sugli archi trionfali in occasione della sua entrata in Firenze nel 1860e, nello stesso anno, la tela ad olio con il ritratto di Vittorio Emanuele II a cavallo (Ibid.). A palazzo Pitti, nel nuovo quartiere della Meridiana, nel 1862affrescò, nei salotti blu e rosso, quattro riquadri con le Storie del re Salomone (che completavano la decorazione iniziata nel 1807da L. Sabatelli con il sogno di Salomone., dipinto a fresco nel riquadro centrale del soffitto) e altrettanti con fatti celebri compiuti da donne romane. Il re, nel 1880, acquistò l'olio Un episodio del sacco di Roma sotto Clemente VII e lo inviò al palazzo di Venezia.
Il 10 febbr. 1850il F. sposò nella parrocchia fiorentina di S. Ambrogio Annunziata Vanzi, ricamatrice (Archivio di Stato di Firenze, Stato civile Toscana, Matrimoni del 1850 a Firenze, f 4891, atto 84). L'anno successivo, il 13 marzo, nacque la figlia Laura (Ibid., Nati del 1851 a Firenze, f 3414, atto 1228).
Buon decoratore, il F. affrescò molti edifici pubblici, privati e religiosi toscani. Come testimonia il suo quaderno, a Firenze lasciò suoi affreschi nei palazzi Gerini, Guicciardini, Fenzi, Ginori, Conti, Colonna-Giuntini. Sempre scorrendo i suoi Ricordi si apprende che operò anche in alcune chiese fiorentine: a S. Firenze, a S. Felice, a S. Remigio. Alla Ss. Annunziata si ammirano la tela Deposizione dalla Croce (1855) nella cappella del Crocifisso e l'affresco Miracolo della monaca salvata dal pozzo (1857)., il primo della serie sulla parete sinistra della navata.
Tra le opere più importanti, ancora visibili nella provincia di Firenze, si ricordano: in S. Donato a Villa a Dicomano la tela dell'altar maggiore Martirio di s. Donato (1856); nella collegiata di Empoli il dipinto ad affresco sulla parete del coro Martirio di s. Andrea apostolo (1862) e le Virtù teologali (1862), affrescate sulla cupola della cappella a sinistra del coro; nel palazzo Sansoni-Trombetta a Pontassieve gli affreschi raffiguranti le gesta di eroine toscane (1864); a S. Martino a Scopeto, oltre la pala d'altare La Vergine del Carmine (1857), cinque affreschi sulle pareti della navata e del coro riproducenti le Storie di s. Martino vescovo di Tours (1869); nel refettorio del convento di S. Giovanni Battista a Sandetole, l'affresco L'ultima cena (1874); a S. Quirico a Uliveta (Vicchio), l'affresco sulla parete dietro l'altar maggiore Martirio dei ss. Quirico e Giulitta (1879); nell'oratorio del Ss. Crocifisso a Borgo San Lorenzo l'olio su tela sull'altare laterale sinistro Transito di s. Giuseppe (1881).
In provincia di Lucca, nella collegiata di S. Andrea a Montecarlo, il F. affrescò, nel 1863, insieme con P. Pezzati, la cupola con l'Incoronazione della ss. Vergine e santi, i peducci con i quattro Evangelisti e le pareti con quattro Santi. A Pistoia, nella chiesa di S. Rocco, si trova la tela Predica al popolo di Leonardo da Porto Maurizio (1863) e in quella dell'Immacolata Concezione la tela S. Fedele da Sigmaringa e s. Felice da Cantalice (1874); in provincia di Pistoia, nel convento di Giaccherino a Pontelungo, le tele Il trionfo dell'Immacolata (1870-75) e S. Francesco che riceve le stimmate e storie di santi francescani (1870-75). A Livorno, nella chiesa di S. Maria del Soccorso, l'altare dedicato a S. Francesco d'Assisi è impreziosito dalla tela il Miracolo di s. Francesco che risuscita un fanciullo (1858 circa), cornmissionata al pittore dal conte Francesco de Larderel (Palazzo de Larderel..., 1992). Nel convento della Verna (Chiusi) si conservano L'incontro di s. Francesco con il conte Leonardo Cattani, La consacrazione di S. Maria degli Angeli e, nel refettorio, l'affresco L'Utima Cena (1873).
Due anni prima di morire il F. dipinse ad olio su tela il suo Autoritratto, conservato nei depositi della Galleria degli Uffizi.
Morì a Firenze, il 20 ag. 1883 (e non 1893; cfr. Firenze, Ufficio dello Stato civile, anno 1883, I, s. B., vol. 2, atto 1061).
Fonti e Bibl.: Firenze, Biblioteca nazionale, Poligrafo Gargani, 834, nn. 55 s.; 836, n. 11; Ibid., Arch. dell'Accademia di belle arti, Filza di documenti lettere e carte diverse dell'Accademia delle belle arti di Firenze dell'anno 1839, nn. 55, 78; ... 1840, n. 44; ... 1841, nn. 83, 89;... 1842, nn. 43, 53, 68; ... 1844, n. 67; ... 1846, nn. 72, 128, 131; ... 1848, n. 50; ... 1849, n. 61; Ibid., 39A: Affari dell'Accademia delle belle arti dal n. 1 al 97, anno 1850, n. 16; O. Andreucci, Il fiorentino istruito nella chiesa della Nunziata di Firenze, Firenze 1857, pp. 44, 220 n. 40; Esposizione ital. agraria, industriale e artistica tenuta in Firenze nel 1861, Firenze 1861, p. 213 n. 5028; G.E. Saltini, Le arti belle in Toscana da mezzo il sec. XVIII ai dì nostri, Firenze 1862, p. 61; P. Tonini, Ilsantuario della Ss. Annunziata di Firenze, Firenze 1876, pp. 52, 135, 327; F. Brogi, Inventario generale degli oggetti d'arte della provincia di Siena, Siena 1897, p. 68; P.S. Mencherini, Guida illustrativa della Verna, Firenze 1907, p. 76 e n. 2; L. Callari, Storia dell'arte contemporanea ital., Roma 1909, pp. 132, 158; F. Niccolai, Guida del Mugello e della Val di Sieve, Borgo San Lorenzo 1914, pp. 214, 279, 428, 433, 578-581, 622; Pensieri sull'arte e ricordi autobiografici di G. Duprè, Firenze 1929, p. 103; G. Righini, Mugello e Val di Sieve, Firenze 1956, pp. 41, 128, 155 s., 212 s., 216 ss., 232, 304 s.; C.C. Calzolai, La Chiesa fiorentina, Firenze 1970, pp. 7, 354, 368, 403, 417; E. Casalini, La Ss. Annunziata di Firenze, Firenze 1971, p. 62 n. 29; M. Tori, Storia di Montecarlo, Lucca 1971, pp. 64 s.; S. Pinto, Romanticismo storico, Firenze 1974, p. 53; M. Monteverdi, Storia della pittura ital. dell'Ottocento, II, Busto Arsizio 1984, p. 257; I pittori ital. dell'Ottocento, a cura di G. Falossi, Milano 1986, p. 251; A. Chiti, Pistoia, Pistoia 1989, p. 224; Il patrimonio artistico di Scarperia, a cura di L. Brunori Cianti, in Scarperia storia arte artigianato, Firenze 1990, p. 33; Palazzo de Larderel a Livorno. La rappresentazione di un'ascesa sociale nella Toscana dell'Ottocento. a cura di L. Frattarelli Fischer - M.T. Lazzarini, Milano 1992, pp. 164, 186 n. 101; A. De Gubematis, Diz. degli artisti italiani viventi, Firenze 1906, p. 587; A.M. Bessone-Aurelj, Diz. dei pittori italiani, I, Città di Castello 1915, p. 260; P.A. Corna, Diz. della storia dell'arte in Italia, I, Piacenza 1930, p. 404; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XII, p. 149.