Glottologo (Treviri 1875 - Monaco di Baviera 1962), prof. a Lipsia (1899), a Basilea (1902), Rostock (1909), Jena (1913), Bonn (1924) e Monaco (1926). Dopo aver pubblicato un fondamentale manuale dedicato alla fonologia e morfologia latina (Handbuch der lateinischen Laut-und Formenlehre, 1902), si occupò di fonetica greca (Griechische Lautstudien, 1905), di morfologia baltica (Die indogermanischen iā- und io-Stämme im Baltischen, 1914) e della lingua venetica (Zur venetischen Schrift und Sprache, 1924). Si interessò poi all'ittito, la cui scoperta diede alla sua attività un nuovo indirizzo: nell'ittitologia introdusse un rigoroso metodo filologico nell'edizione dei testi, spesso assai difficili per la loro conservazione frammentaria (si ricordano Hethitisches, 1920-22; Das hethitische Ritual des Pāpanikri, 1924; Die Aḫḫijavā-Urkunden, 1932; Aḫḫijavāfrage und Sprachwissenschaft, 1934; l'edizione, con A. Falkenstein, della Hethitisch-Akkadische Bilingue des Ḫattus̆ili I., 1938; Hethiter und Hethitisch, 1947). La distruzione totale della sua biblioteca specializzata a Monaco durante la guerra gli impedì di proseguire negli studî ittitologici, per cui si volse di nuovo all'indoeuropeistica in genere (Zur Geschichte der griechischen Nominalkomposita, 1948; Zum Zahlwort, 1951). Diresse le Indogermanische Forschungen e le Kleinasiatische Forschungen.