GONSETH, Ferdinand
Matematico e filosofo delle scienze, nato a Sonvilier, Giura Bernese, il 22 settembre 1890, prof. di matematiche superiori all'École poiytechnique fédérale di Zurigo. Oltre che alle matematiche, i suoi interessi si volsero fin dal 1926 ai fondamenti logici e alla metodologia di queste discipline.
L'opera La géométrie et le problème de l'espace (6 voll., Neuchâtel 1945-1956) pone nel problema dello spazio il punto d'incontro fra la geometria, costituentesi come espressione di necessità razionale, e la fisica, intesa come scienza sperimentale. Il rapporto fra razionalità ed esperienza è poi stato sempre al centro di tutta l'indagine filosofica gonsethiana. Opera in un certo senso complementare alla precedente sarà la Physique et le problème du temps di prossima pubblicazione. Da questa termatica il G. è stato portato a costituire una filosofia di tutto il sapere scientifico, ch'egli chiama philosophie ouverte o idoneismo, in quanto aperta all'esperienza, senza nessun vincolo aprioristico.
Lo sperimentalismo gonsethiano si distingue dalle correnti neopositiviste per la sua più ampia e comprensiva strutturazione di elementi psicologici e razionali. La rivista Dialectica, fondata nel 1947, contiene gli scritti che meglio denotano il suo pensiero. Attraverso due incontri (Roma, 1952 e 1955) il G. volle mettere a confronto la sua filosofia aperta con una filosofia necessitaria qual'è la tomista; i testi di questi incontri sono pubblicati in Philosophie néoscolastique et philosophie ouverte (Parigi 1954) e in La méthaphysique et l'ouverture à l'expérience (Parigi 1960).
Bibl.: Autori varî, Études de philosophie des sciences, Neuchâtel 1950; P. Facchi e A. Rial, F.G. e la scuola di "Dialectica", in Rivista di storia della filosofia, 1951, pp. 161-66; R. Bayer, Épistémologie et logique depuis Kant jusqu'à nos jours, Parigi 1954; F. Selvaggi, Filosofia aperta e filosofia neoscolastica, in Civiltà cattolica, 1954; IV, pp. 397-407; F.G. e altri a., Dopo il neopositivismo, in La Nuova Critica, 1959, pp. 7-8.