ALQUIÉ, Ferdinand
Filosofo, nato a Carcassonne (Aude) il 18 dicembre 1906; professore nei licei parigini Saint-Louis (1937), Condorcet (1940), Henri IV e Louis le Grand (1941), poi alla facoltà di lettere di Montpellier (1951) e alla Sorbona (1953), ove insegna storia della filosofia moderna. Dal 1975 è membro dell'Institut de France, Académie des sciences morales et politiques.
Per A. l'essere trascende ogni rappresentazione oggettiva; la filosofia non si pone sul piano dell'oggetto, non è una scienza, un insieme di concetti coerenti, ma una riflessione sull'insufficienza di ogni discorso concettuale, sullo scacco di ogni sistema di verità oggettive e insieme un movimento consapevole del pensiero verso l'essere. L'A. verifica il suo orientamento filosofico nell'esame di alcune espressioni del pensiero moderno, in particolare di Descartes, Malebranche, Kant.
Tra le opere d'impostazione teoretica: Le désir d'éternité (Parigi 1943); La nostalgie de l'être (ivi 1950,19732); L'expérience (ivi 1957); Signification de la philosophie (ivi 1971). Tra le opere più propriamente di carattere storico: La découverte métaphysique de l'homme chez Descartes (Parigi 1950,19662); Le cartésianisme de Malebranche (ivi 1974); La critique kantienne de la métaphysique (ivi 1968); Philosophie du surréalisme (ivi 1955); Solitude de la raison (1966, dedicata soprattutto allo studio dell'esistenzialismo).