FENOMENOLOGIA
È, in genere, la descrizione d'un complesso di fenomeni, in opposizione sia alle leggi astratte e fisse di essi, sia alle realtà trascendenti di cui sono manifestazione, sia, infine, alla critica normativa della loro legittimità. Il Lambert chiude il suo Nuovo Organo (1764) con una sezione intitolata "fenomenologia", intesa come dottrina dell'apparenza sensibile nella nostra conoseenza. Il Kant nei suoi Principî metafisici delle scienze naturali (1786) intende per fenomenologia quella sezione della metafisica della natura che delinea il riposo o il movimento meramente "in rapporto al modo della rappresentazione, ossia alla modalità, e quindi come fenomeno del senso esterno". Hegel intitola Fenomenologia dello spirito (1807) la storia ideale delle fasi attraverso cui lo spirito umano si svolge e progredisce dall'immediata sensazione alla coscienza mediata, spiegata dell'Assoluto, cioè alla scienza filosofica. Questa storia ideale della coscienza si presenta come la storia eterna dell'umanità: e ha valso a Hegel l'appellativo di "Dante metafisico", giacché, si è detto, egli ci mostra come la coscienza umana dall'inferno del senso e dell'opaca natura si solleva attraverso il purgatorio della vita etico-sociale, al paradiso della coscienza religiosa e della liberà filosofica. Per Hamilton la fenomenologia designa la psicologia, come opposta alla logica ch'è "scienza delle leggi del pensiero in quanto pensiero". Oggi E. Husserl chiama "fenomenologia pura" lo studio analitico delle forme o essenze ideali della pura coscienza (cioè della coscienza umana nella sua universalità), che costituiscono la struttura a priori della realtà: essenze, si badi, colte nella loro assoluta logicità, astrazion fatta, quindi, non solo dal loro possibile aspetto psicologico, ma altresì da un riferimento di esse a una, più o meno presupposta, realtà metafisica, ontologica; onde il logicismo e idealismo del Husserl e dei suoi seguaci, che con lui formano la scuola detta appunto "fenomenologica", si contrappone in questo non solo al cosiddetto psicologismo nelle sue varie forme, ma anche all'idealismo tedesco classico di Kant, Fichte e Hegel.
Bibl.: I. H. Lambert, Neues Organon, Lipsia 1764; I. Kant, Metaph. Anfangsgr. d. Naturwiss., Riga 1786; G. W. F. Hegel, Phänom. d. Geist., Bamberga 1807; Gabler, Kritik d. Bewusstseins, Erlangen 1827; W. Hamilton, Lect. on Metaph. and Logic, Oxford 1858-60; E. Husserl, Ideen z. einer rein. Phänom. u. phänom. Philos., Halle 1913; id., Transzendentale u. formale Logik, Halle 1929; G. Della Volpe, Il probl. d. fenomen. hegel., in Giornale crit. d. filos. italiana, 1927; A. Banfi, La fenomenologia pura di E. Husserl e l'autonomia ideale della sfera teorica, Città di Castello 1923; Becker, Die Philos. E. Husserls, in Kant-Studien, Berlino 1930.