BABINSKI, Fenomeno di
Normalmente, strisciando leggermente sulla pianta del piede con un corpo duro (ad esempio, con l'estremità arrotondata di un portapenne o, come altri pratica, con una spilla) dal tallone fino alle dita, di preferenza in prossimità del margine interno, si ha come risposta una flessione delle dita (riflesso plantare). Quando esiste, invece, una perturbazione nel funzionamento del fascio piramidale, il tipo del riflesso plantare può invertirsi, così da venire sostituito da un movimento di estensione dell'alluce. È questo il cosiddetto fenomeno delle dita di Babinski, o meglio il segno di Babinski; semplicemente, sintomo sicuro di malattia organica del sistema nervoso. Esso deve il suo nome al neurologo Joseph François Félix Babinski, nato a Parigi nel 1857, autore di altri importanti lavori, segnatamente sull'isterismo.
Il fenomeno delle dita non si estrinseca sempre nella stessa maniera: ora soltanto l'alluce si estende, mentre le altre dita restano immobili, o si flettono plantarmente; ora tutte le dita partecipano al movimento di estensione, mentre contemporaneamente si adducono. A quest'ultimo fenomeno il Dupré dette il nome di segno del ventaglio. Il segno di Babinski non ha alcun valore nella prima età (al di sotto di 3 anni), in cui il fascio piramidale non è ancora bene sviluppato. Altri autori ottennero l'estensione dell'alluce con manovre diverse, come, ad esempio, comprimendo energicamente il tendine di Achille, nel suo terzo medio o nel suo terzo superiore, tra il pollice e l'indice (metodo di Schäffer); ovvero strisciando energicamente, con la superficie volare del pollice, sulla gamba, lungo il margine interno della tibia (metodo di Oppenheim); oppure esercitando con le dita una pressione molto forte nel mezzo del polpaccio (metodo di Gordon).