FENESTRELLE (A. T., 24-25-26)
Paese della provincia di Torino, situato a 1154 m. s. m., nella media valle del Chisone, affluente del Pellice: nel 1921 contava 1195 ab. Il comune di cui è capoluogo fu ampliato (r. decr. 29 settembre 1927) con l'aggregazione dei comuni viciniori di Mentoulles e di Usseaux. I limiti altimetrici del territorio, che ha 87,36 kmq. di superficie, vanno da 970 m. a 3081. I numerosi centri permanentemente abitati sono compresi fra 1059 e 1700 m.
La popolazione del comuue subì nel periodo 1871-1921 una diminuzione pari al 14,6%, scendendo da 3301 a 2819 ab.; al 21 aprile 1931 (dati provvisorî) risultò di 2241 ab. (di cui 2225 agglomerati). Il comune è attraversato dall'importante strada nazionale che da Pinerolo porta a Cesana (alta valle della Dora Riparia) attraverso il colle di Sestrières, e di lì, attraverso il Monginevra, a Briançon in Francia. Fenestrelle è celebrato soggiorno climatico estivo.
Storia. - Deriva il suo nome dall'essere il Finis terrae Cottii all'epoca augustea. Parte del marchesato di Susa e del comitato di Torino nell'alto Medioevo, donata agli abati di Pinerolo nel 1078 dalla marchesa Adelaide d'Ivrea, tagliata via nel 1191 dal vicino Delfino di Vienne durante le guerre contro i Savoia, la valle di Fenestrelle fu ospitale ai primi Valdesi fino alla revoca dell'editto di Nantes, allorché Luigi XIV prese a perseguitarli. Passata, per il trattato di Utrecht del 1713, a Vittorio Amedeo II, fu fortificata così da formare con Exilles, Susa e Brunetta la cosiddetta Linea militare delle Alpi contro eventuali incursioni francesi. Uno dei suoi forti vide prigionieri di guerra il cardinal Pacca e Xavier de Maistre. Anche Carlo Alberto vi elevò un grandioso forte in aggiunta agli altri e, con le nuove opere fortificatrici dell'Albergian e alture vicine, la valle di Fenestrelle è ancora punto strategico difensivo dell'Italia.