FEMIO (Φήμιος, Phemius)
È l'ispirato cantore (il nome, che vale loquace, è ben adatto per un aedo) che allieta con l'arte sua la mensa nella casa di Ulisse e per forza serve ai Proci. Nel primo libro dell'Odissea egli intona la canzone del tristo ritorno che ai Greci mossi alla conquista d'Ilio diede Pallade Atena: l'ode Penelope e viene a pregarlo di desistere da quel canto che troppo l'addolora. Nel XXVI le sue preghiere e l'intercessione di Telemaco valgono a fargli salva la vita dopo la strage dei Proci. Una leggenda narrava che egli fosse venuto da Sparta a Itaca quale custode di Penelope, alla stessa guisa che il fratello di lui Cariade o Demodoco o Glauco sarebbe andato con Clitennestra a Micene.