FELTRO (dal ted. germ. feltar, lat. mediev. filtrum; fr. feutre; sp. fieltro; ted. Filz; ingl. felt)
Il feltro è una falda compatta, di spessore variante da 1 a più millimetri, costituita da fibre di lana - la finezza del merinos per i tipi più pregiati e la finezza dei varî incrociati per le altre qualità - talvolta miste a peli animali o a rigenerati di lana o di cotone, fabbricata senza il concorso delle operazioni consuete della filatura, dell'orditura e della tessitura.
Il processo meccanico consiste essenzialmente nella cardatura; la carda o il Garnett fornisce una specie di materasso di spessore adeguato, il quale, sottoposto a follatura, consolida la posizione reciproca di tutte le fibre conferendo alla massa una sufficiente compattezza e stabilità. La follatura trae partito dalla proprietà che hanno le fibre di lana di feltrarsi, cioè di saldarsi le une con le altre sotto l'azione del calore, dell'umidità e del movimento che assieme concorrono nel compimento dell'operazione. Questa si effettua con macchine analoghe a quelle usate per i comuni pannilana, e il calore e l'umidità necessarî sono forniti dal vapore e dalla soluzione di sapone che si aggiunge per facilitare il fenomeno; il feltro è poi leggermente cimato, ove occorra, e quindi pressato per conferirgli quel brillante più o meno accentuato che il consumo richiede. Un'altra categoria di feltri, fabbricati per essere sottoposti a sforzi di trazione che il feltro classico non sopporterebbe, presenta nell'interno del suo spessore un tessuto di sostegno. Tale è il caso dei feltri usati per la manifattura degli scardassi (guarnizioni di carda) preparati sotto forma di lunghi nastri, larghi 40 o 100 mm., messi in opera sotto tensione. I feltri per cartiere si fabbricano su telai meccanici di grandi dimensioni, fino a metri 23 di larghezza di lavoro (Hartmann), e sono veri tessuti al pari dei feltri tubici destinati a rivestire i cilindri delle macchine da imbozzimare.
I feltri si possono fornire in colore bianco candeggiato o naturale o misto e anche nelle tinte più variate; e il loro uso è comune, a prescindere dai feltri usati nella cappelleria, alle industrie più disparate: alla sartotecnica, alla selleria, alla tappezzeria: alla confezione di tappeti, d'imballaggi, di manopole per ferri di lavoro, berretti, copricapo, abbigliamento di bambole, tastiere di pianoforte, fasciature di cerchioni di autovetture, filtri, coperte, coperture di stabili e veicoli, rivestimenti isolanti per tubature, calafati diversi, ecc. Il feltro formato con fibre vegetali, come il cotone, la canapa, la iuta, il ramié, e loro rigenerati, prende più particolarmente il nome di ovatta.