FELTRE (Feltria, Feltriae)
Centro del Veneto, di origine retica come dimostrano il nome di Feltria oppure Feltriae (gli abitanti sono detti Feltrini o Feltrienses), due brevi iscrizioni in caratteri retico-etruschi conservate nel museo e la menzione che ne fa Plinio fra i raetica oppida.
Passata sotto il dominio di Roma, con tutta la regione veneta, sin dal I sec. d. C., divenne un municipio, iscritto alla tribù Menenia, il quale si stendeva ai piedi della collina come la moderna città, municipio retto da quattuorviri; non vi manca la menzione di un praefectus i(ure) d(icundo), di un adlectus aerario, dei decurioni, di un flamen.
La fioridezza della città è dovuta al fatto di essere su una delle grandi vie romane di comunicazione, cioè su quella forse detta Claudia Altinate che da Altino per F. risaliva la valle del Piave; poco lontano infatti, a Cesio Maggiore, fu trovato un miliario di essa. Dai geografi più tardi è anche attestata la via da Opitergium per Ausugum (Borgo di Valsugana) a Trento. Entrambe dovevano servire al commercio: le iscrizioni ricordano a F. collegi di fabri, di fabbricanti di coperte, di commercianti di legname. Soldati feltrini sono ricordati a Roma (C. I. L., vi, 2864, 32515 a).
Non dovevano naturalmente mancare importanti edifici, fra cui un teatro e templi, i cui pochi resti pure si conservano al museo. Particolare menzione merita infine un'ara ad Anna Perenna, antica divinità italica assai raramente menzionata, tanto che il monumento feltrino costituisce un unicum.
Bibl.: C. I. L., V a, p. 195; Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, c. 2172, s. v. Feltria; T. Campanile, in Not. Scavi, 1924, p. 149 e 154; Istituto Veneto di Scienze, Lettere, Arti, La Via Claudia Altinate, a cura di R. Battaglia, A. De Bon, T. Berlese, B. Forlati Tamaro, Venezia 1938; G. Fogolari, in Catalogo della Pinacoteca del Museo di F., 1954, p. 10. Sul culto di Anna Perenna si veda: R. Lamacchia, Annae festum geniale Perennae, in La Parola del Passato, 1958, p. 381.