SCHWARZENBERG, Felix principe di
Uomo di stato austriaco, nato a Krumau (Boemia) il 2 ottobre 1800, morto a Vienna il 5 aprile 1852. Entrato nella carriera militare nel 1818, passò nel 1824 alla diplomazia. Svolse la sua attività a Pietroburgo, a Londra, a Rio de Janeiro, a Lisbona, a Parigi, a Berlino, a Torino, a Napoli. Quivi combatté l'influenza francese e le idee rivoluzionarie; nei suoi rapporti a Vienna accusò le corti italiane di favorire indirettamente la rivoluzione per l'incapacità di adottare opportune riforme. Matura in quegli anni la sua concezione di un assolutismo riformatore. Nel marzo 1848 lasciò Napoli per raggiungere l'esercito austriaco nell'Italia settentrionale. Nominato maggior generale, combatté a Curtatone e a Goito, dove rimase ferito. Promosso nel luglio tenente maresciallo, fu adoperato dal Radetzky come "diplomatico militare" presso la corte per distoglierla dall'abbandono della Lombardia. Il 21 novembre ebbe l'incarico di costituire il governo: assunse, insieme con la presidenza, gli Esteri. Un grande compito lo attendeva: ricostruire su nuove basi lo stato asburgico dopo la crisi rivoluzionaria. Di fronte alle tendenze federalistiche propugnò l'unità, e non esitò a ricorrere all'aiuto russo per realizzarla contro la ribelle Ungheria; di fronte alle idee liberali sostenne un assolutismo che si riallacciasse alla tradizione riformatrice del sec. XVIII. Nel marzo 1849 s'era piegato a concedere una costituzione assai moderata da sostituire a quella elaborata dal parlamento: ma non l'applicò mai, finché nel 1851 l'abolì formalmente. In politica estera s'imponeva una nuova soluzione del problema germanico, dopo che la rivoluzione del '48 aveva sconvolto la costituzione federale del '15. Di fronte alla corrente nazionale tedesca, promossa dal parlamento di Francoforte sotto l'egida delle idee liberali, e dalla corte di Berlino in favore dell'egemonia prussiana, concepì il piano di un grande stato della media Europa con centro a Vienna: uno stato federale dotato di forte potere centrale, che unisse saldamente sotto l'egemonia austriaca gli stati tedeschi fra loro e con l'impero asburgico. Il piano fallì per la rivalità prussiana e l'ostilità delle potenze: Sch. riuscì però a sventare le speranze liberali e le ambizioni egemoniche della Prussia, ottenendo la restaurazione della costituzione federale del 1815 (convegno di Olmütz, novembre 1850; conferenze di Dresda, dicembre 1850-maggio 1851).
A. Berger, Sch., Lipsia 1853; F. Heller, Sch., Vienna 1933.