SAMANIEGO, Félix Maria de
Poeta spagnolo, nato il 12 ottobre 1745 a La Guardia in provincia di Alava, ivi morto l'11 agosto 1801. Studiò leggi a Valladolid, e per arricchire la sua preparazione dimorò a lungo in Francia. Di ritorno, imbevuto di cultura francese e delle dottrine degli Enciclopedisti, seguì in letteratura l'indirizzo neoclassico, senza essere perciò un letterato di professione. Fu gran parte della "Real Sociedad Vascongada" fondata per l'elevazione delle classi sociali; ebbe a cuore l'istruzione e l'educazione dei giovani alunni del Reale seminario di Vergara (Guipúzcoa), ad ammaestramento dei quali scrisse le Fábulas en verso castellano (circa in nove libri, di cui i primi cinque apparvero nel 1781 a Valenza, gli altri nel 1784 a Madrid).
Le favole dei primi cinque libri sono rimaneggiamenti e imitazioni da Esopo, Fedro e La Fontaine; per quelle dei libri VI, VII, VIII ebbe a modello John Gay: il nono è originale. Fu amico e grande ammiratore dell'altro favolista spagnolo T. de Iriarte, ma dopo che questi ebbe pubblicato nel 1786 le sue Fabulas literarias gli divenne acerrimo nemico e scrisse contro di lui, fra l'altro, le Observaciones sobre las Fábulas literarias. Tale inimicizia fu dovuta, pare, al fatto che Iriarte nella prefazione alle sue favole aveva fatto rilevare di essere stato il primo a scriverne di interamente originali. Dei due, il S., meno adorno nella forma, ma più semplice e spontaneo, ebbe maggior popolarità. Come La Fontaine, il S. scrisse dei racconti scollacciati in cui figurano ecclesiastici: il che gli valse un inizio di processo da parte dell'Inquisizione al quale però poté sottrarsi grazie alle potenti protezioni di cui godeva.
Poesias, in Bibl. Aut. Esp., XI; Obras inéditas ó poco conocidas, a cura di E. Fernández de Navarrete, Vitoria 1866 (con biografia); Gábulas en verso, a cura di J. Fitzmaurice-Kelly, Oxford 1917.