ARVERS, Félix
Poeta e autore drammatico francese, nato a Parigi nel 1806, morto nel 1850. Le sue produzioni teatrali, di cui parecchie in collaborazione o con Scribe o con Bayard o con D'Avrecour o con Paul Foucher, son oggi del tutto dimenticate. La sua memoria sopravvive per un unico sonetto (Mon âme a son secret, ma vie a son mystèrc, raccolto nel volume Mes heures perdues, 1833) che fu definito il più bel sonetto scritto in lingua francese, il sonetto del secolo, e che è veramente un capolavoro di squisita semplicità: "une bonne fortune", commentava maliziosamente Sainte-Beuve. A. lo disse imitato dall'italiano, forse per ragioni di discrezione. "Madame Victor Hugo o madame Mennessier?", si chiedevano infatti i curiosi contemporanei, cercando d'indovinare il segreto del poeta. Oggi par certo che nella misteriosa ispiratrice sia proprio da ravvisare madame Mennessier, cioè la graziosa e gentile figliola di Charles Nodier, Marie, quella che gli assidui del cenacolo romantico celebrarono a gara e che Victor Hugo chiamò "Notre-Dame de l'Arsenal" (v. Nodifr, Charles): il sonetto dell'A. fu scritto nel suo album.
Bibl.: Ch. Glinel, Le poète Félix Arvers, Reims 1897; L. Aigoin, Notice sur Félix Arvers, Parigi 1897; L. Séché, A. de Musset, Parigi 1907; M. Salomon, Ch. Nodier et le groupe romantique, Parigi 1908.