SCIFONI, Felice
Uomo politico e letterato, nato il 21 settembre 1802 a Roma, dove morì il 6 febbraio 1883. Ardente e illibato patriota (come tra il resto attesta la dedica che Carlo Rusconi gli fece del romanzo L'Incoronazione di Carlo V), fu processato dal governo pontificio per aver partecipato alla rivoluzione delle Romagne nel 1831, e trascorse, parte in carcere, parte in esilio, gli anni dal 1831 al 1847. Nel 1849 fu membro della Costituente, come deputato di Roma, e direttore generale del Bollo e Registro: carica dalla quale fu destituito per motivi politici nel 1850. Reintegrato nel 1870, trasferito nell'ufficio Pubblica Istruzione, nel 1873 fu nominato bibliotecario.
Visse onoratamente di lavori letterarî, tra i quali conserva utilità il gran Dizionario biografico universale, tradotto dal francese e ampliato e corretto assai (Firenze 1840-1849). Di una sua tragedia, Pandolfo Collennuccio, diede favorevole giudizio il Tommaseo: piacque la traduzione, con note, di Lelio o Della Amicizia di Cicerone (Prato 1838). Tra le opere di compilazione è anche una Storia dell'Italia antica fino alla fine della Repubblica Romana (Firenze 1871). Una commovente testimonianza d'affetto rese, nel suddetto Dizionario, alla moglie Ida Botti, pittrice (nata a Roma il 1812, morta a Firenze il 1844).
Bibl.: Il Risorgimento ital., III, Milano 1888, pp. 456-57; A. Vannucci, I martiri della libertà it., II, ivi 1887, p. 211 segg.; U. Pesci, I primi anni di Roma capitale, Firenze 1907, p. 388; L. Pullè, Penna e spada, Milano 1899, pp. 254-255; N. Tommaseo, in Antologia, XXXVII, febbraio 1830, pp. 124-125.