CIGNANI, Felice
Nacque a Bologna il 27 genn. 1618 (Forlì, Archivio Reggiani, Archivio Cignani, busta Carlo Cignani)da Carlo e Isabella Tombi.
Pittore, educatosi nell'orbita patema, il C. eseguì in Bologna il S. Tommaso sorretto da angeli nella cappella dell'Inquisizione del convento di S. Domenico, databile al 1680 (Masini, 1690, in Arfelli, 1957, p. 216), di cui esiste un disegno preparatono presso il Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi a Firenze (4342 S.: Ricca Rosellini, 1977, p. 202, nota 6, tav. 7). Sull'arco della cappella Bentivoglio in S. Giacomo Maggiore, affrescò un'Annunciazione, databile, in base alla data dei restauri della stessa cappella cui prese parte anch'egli (Ottani, 1967; Conti, 1973) e alla testimomanza del Masini, fra il 1676 e il 1680. Altra opera bolognese dell'artista è la Madonna e i ss. Giuseppe e Antonio da Padova in S. Maria della Carità, ricordata dal Masini alla data 1680. Contemporaneamente collaborò con il padre agli affreschi nel palazzo del Giardino in Parma, commissionati dal duca Ranuccio II Farnese e terminati prima del 7 maggio 1681 (Zanelli, 1722, p. 19; Roli, 1977, p. 241).
Nel 1683 il C. si trasferì definitivamente a Forlì insieme con il padre, che il 24 marzo di quello stesso anno dette ufficialmente inizio agli affreschi nella cupola della, cappella della Madonna del Fuoco nel duomo cittadino (Forlì, Archivio capitolare del duomo, armadio di fondo, Memoriale d'alcune spese..., c. 7v; Ricca Rosellini, 1979, pp. 33 s.). Il relativo contratto d'opera, tuttavia, risale al 16 ottobre 1680 (Archivio di Stato di Forlì, Archivio notarile, vol. 2513 [notaio Paolo Capelli], cc. 82-83; Ricca Rosellini, 1977, pp. 203 enota 10, 205; e1979, pp. 32 s.) ed esplicitamente risulta anche stabilito che Carlo "per suo compagno, et aiutante,... non possa né debba pigliare, né servirsi d'altro soggetto che del signor Felice suo figliolo maggiore...". La cupola fu inaugurata il 28 maggio 1706 (Forlì, Bibl. com.., ms. 1/34: S. Corbici, Notizie di quanto degno di osservazione è accaduto dall'anno 1700 fino all'anno 1746 nella città di Forlì, f. 2, in Ricca Rosellini, 1979, p. 40; Zanelli, 1722, p. 33), ma terminata, per la sua maggior parte, forse già dal 1703 (e comunque famosa dal 1702; Bologna, Bibl. com. dell'Archiginnasio, ms. B 36 n. 73/66: Breve racconto della vita di Carlo Cignani descritta dal Muto Accademico Concorde [1702], in S. Vitelli Buscaroli, La vita e le opere di C. C., in Commentari, II[1951], p. 248), come paiono dimostrare con chiarezza le parole di lode che il cardinale Paulucci, scrivendo da Roma a Carlo Cignani in Forlì il 2 novembre di quell'anno, indirizzò a questo pittore per la "venerata imagine Hora famosa per tutta l'Europa" da lui dipinta nella cupola della cappella (Forlì, Arch. Reggiani, Archivio Cignani, busta Carlo Cignani, 3, cartella 6).
Dei dipinti eseguiti dal C. negli ultimi due decenni del Seicento, sono da rammentare, in Forlì, la Madonna con il Bambino e due angeli (coll. priv.) che il Casadei (1928, p. 40) vide in palazzo Albicini, e la Fede, custodita presso il seminario cittadino e citata da Calzini-Mazzatinti (1893, p. 37) e dal Casadei (1928, p. 115). Prima del 11687 dovrebbe cadere la stesura della Sacra Famiglia con s. Felice cappuccino redatta in collaborazione con il padre (Ricca Rosellini, 1977, p. 205). Il 31 maggio 1689 risultano-pagati al C., dall'amministrazione dei comune di Forlì, 70 scudi per l'esecuzione della Madonna del Voto, stendardo celebrativo per la cessazione dei terremoti che afflissero la città per tutto il 1688 (Arch. di Stato di Forlì, Arch. storico del Comune, n. 154: Consigli generali e segreti, 1688, vol. 162, c. 36v; n. 809: Amministrazione, 1688-1689, c. 46v). Si deve registrare, successivamente, la collaborazione con il padre alla Vergine con il Bambino e s. Filippo Neri, già nella chiesa di S. Filippo e ora nella Pinacoteca di Forlì, commissionata dal conte Fabrizio dall'Aste, ultimata forse attorno al 1690 (Ricca Rosellini, 1977, p. 205), ma collocata sull'altar maggiore della chiesa da cui proviene il 24 maggio 1715 (Casali, 1861, p. 37). Insieme con Carlo. inoltre, il C. dipinse anche la Madonna in preghiera (presso i depositi della Pinacoteca di Forlì: Ricca Rosellini, 1977, pp. 202, 205, tav. 3). Per l'elettore palatino Giovanni Guglielmo dipinse una Ascensione della Vergine, citata dallo Zanotti (1739, p. 162), già nell'Alte Pinakothek di Monaco (andata perduta nella seconda guerra mondiale), ritenuta, nel catalogo di questa galleria (1908, p. 262, n. 1259), opera di Carlo Cignani, ma attribuita al C. dal Gerevich (in Thieme-Becker).
Con più agio si scalano le date delle opere compiute dal C.'nel nuovo secolo. Infatti sul verso di un disegno raffigurante Francesca Legnani Albicini, in collezione privata forlivese, si legge la firma e la data "Felix Cignanus fecit, anno salutis 1700". Documentato al 1709 è il S. Felice cappuccino dipinto per i cappuccini di Forlì e ora nella chiesa di Schiavonia di questa città (Donato da S. Giovanni in Persiceto, 1956, p. 247, n. 9). In collezione privata forlivese è, inoltre, custodito un Ritratto di Carlo Cignani, eseguito dal C., con molta probabilità, subito prima del 1717, data che si legge alla base dell'incisione che Henri Simon Thomassin ne ricavò e che si trova all'inizio della Vita... dello Zanelli (1722). Al 1719 è databile la Visione di s. Geltrude in S. Mercuriale a Forlì (Arch. di Stato di Forlì, Archivio di S. Mercuriale, Libro Ricordanze D, c. 229v). Infine, sul S. Giovanni Battista già presso la Confraternita di S. Marta (Oretti, 1777, in Piraccini, 1974, p. 51) e ora in collezione privata forlivese (Ricca Rosellini, 1977, pp. 204, 205, tav. 1), si legge la data 1725, probabilmente apposta dagli eredi appena dopo la morte del C., avvenuta il 14 dic. 1724, per cui il dipinto sarà piuttosto da datarsi al 1724 (ibid., p. 205, nota 18).
Da citare, inoltre, un'Estasi di s. Tommaso, già presso la Pinacoteca di Foril, di cui esiste un disegno preparatorio nella locale Biblioteca comunale che riprende il motivo dell'affresco in S. Domenico a Bologna; l'Annunciazione nella chiesa di S. Paolo a Massalombarda e la Madonna con il Bambino e i ss. Gallo vescovo e Luigi Gonzaga nella chiesa dei ss. Apostoli a Verona eseguito, a parere del Roli (1978, p. 125), appena dopo il dipinto della chiesa di S. Maria della Carità in Bologna, citato dal Masini al 1680.
Il C., vissuto artisticamente sulla scia del padre di cui fu principale collaboratore, fu tuttavia molto attivo, come risulta anche dalle numerose sue opere citate dalle fonti ma non più reperibili. Tale ininterrotto aiuto da lui offerto al padre è, anzi, ricordato con accenti di particolare riconoscenza nel testamento che Carlo redasse il 5 marzo 1716, reperito dallo scrivente presso l'Archivio di Stato di Forlì (Archivionotarile, 2873, notaio Francesco Montanari, cc. 116rv, 117r) e di cui una copia si conserva nell'Archivio Cignani della medesima città (busta CarloCignani, 3, cartella 1). Nominando suoi eredi universali il C. e l'altro figlio Filippo, che era già sacerdote, Carlo volle usare maggior riguardo verso il primo poiché egli "nella Professione della Pittura hà fatti di propria Mano diversi Quadri, anche à benefizio del Pre Filippo, et hà pure cooperato in quelli da me dipinti con ogni fatica, tempo, et attenzione per terminarli, e da questi terminati, e compiti, si sono ricavati preziosi regali", stabilendo che egli ne fosse l'unico beneficiario.
Si segnala, tuttavia, che in casa Cignani a Forlì, come risulta dall'inventario congiunto dei beni del C. e di Filippo del 12 genn. 1726 (Archivio Cignani..., "Inventari..."), era custodito un solo quadro, raffigurante S. Agnese, interamente di mano del C., mentre alcuni suoi disegni erano di proprietà di Filippo, come si legge nella Nota dei beni di proprietà di questo al tempo in cui era arciprete in Parma (ibid.) dove si citano, del C., un S. Romualdo tratto da un dipinto del padre, un S. Pietro risana uno storpio ("rittoccato" da lui), Due puttini, una Testa di s. Pietro.
Il C. fu accademico d'onore dell'Accademia Clementina. Sposò la forlivese Anna Maria Cappelli, da cui ebbe, nel 1709, il figlio Paolo, anch'egli pittore (Bologna, Accad. di Belle Arti, Attidell'Accad. Clementina, 1754, c. 204; 1758, c. 207).
Il C. morì a Forlì il 14 dic. 1724, e fu sepolto nella chiesa di S. Francesco di Paola (ora S. Lucia; ArchivioCignani..., "Sepoltura di Felice").
Bibl.: Oltre ai docc. citati nel testo, vedi: Forlì, Archivio Reggiani, Archivio Cignani, busta Memorie personali - Felice e Filippo di Carlo, cartelle "Inventari possessioni Cignani Felice e Filippo fu Carlo", e "Sepoltura di Felice"; Bologna, Bibl. Univ., ms. 765 n. 2: P. Masini, Aggiunta alla Bologna perlustrata... [1690], f. 14rv (trascritto in A. Arfelli, "Bologna perlustrata" di A. P. Masini e l'"Aggiunta" del 1690, in L'Archiginnasio, LII [1957], p. 216); Ibid., Bibl. comunale dell'Archiginnasio, ms. B 165, II: M. Oretti, Pitture nella città di Forli... nell'anno 1777 (trascritto in O. Piraccini, Ilpatrimonio culturale della provincia di Forli, II, Gli edifici di culto del centro storico di Forlì, Bologna 1974, pp. 45-47, 50 s., 54); Ibid., ms. B 165 II: Id., Le pitture della città di Imola... nell'anno 1777 (trascritto in J. Bentini, Ilpatrimonio culturale della provincia di Bologna, II, Gli edifici di culto del centro stor. di Imola, Bologna 1974, pp. 49, 56); C. C. Malvasia, Le pitture di Bologna [1686], a cura di A. Emiliani, Bologna 1969, ad Indicem;I. Zanelli, Vita del gran pittore cavalier Co: Carlo Cignani, Bologna 1722, pp. 17-19, 59; L.Pascoli, Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni, Roma 1730, pp. 159 s., 169 s.; F. S. Baldinucci, Vite di artisti..., a cura di A. Matteoli, Roma 1975, ad Indicem;G. P. Zanotti, Storia dell'Accad. Clementina di Bologna..., Bologna 1739, 1, pp. 143 s., 157, 161-163, 424 s.; II. p. 325; L. Crespi, Felsina pittrice. Vite de' pittori bolognesi, III, Roma 1769, p. 108; L. Lanzi, Storia pittor. della Italia, a cura di M. Capucci, III, Firenze 1974, pp. 120 s. (anche per Paolo); S. Ticozzi, Diz. dei pittori, I, Milano 1818, p. 120; L. Bosi, Serie, ossia raccolta delle iscriz. lapidarie antiche esistenti nelle chiese di Forli... [1820], in O. Piraccini, 1974, pp. 61, 63, 67, 69; C. Cignani, Cenni. stor. e breve descrizione delle principali pitture e sculture della città di Forlì, Firenze 1838, pp. 25, 27, 31; G. Campori, Gli artisti ital. e stranieri negli Stati Estensi, Modena 1855, p. 152; [G. Casali], Guida per la città di Forlì, Forlì 1863, pp. 11, 32, 37, 69 e nota 2, 79; E. Calzini-G. Mazzatinti, Guida di Forlì, Forlì 1893, pp. 37, 85; Katalog der Gemälde-Sammlung der Kgl. Älteren Pinakothek, München 1908, p. 262, n. 1259 (come Carlo Cignani); E. Casadei, La città di Forli e i suoi dintorni, Forlì 1928, pp. 30, 40, 70, 115, 223, 250, 256, 289, 307, 404, 416 s.; S. Vitelli Buscaroli, Il pittore Carlo Cignani, Bologna 1953, passim;Donato da San Giovanni in Persiceto, Iconventi dei frati minori cappuccini della prov. di Bologna, I, Budrio 1956, pp. 247, n. 9, 506 nota 1; A. Ottani, in IlTempio di S. Giacomo Maggiore in Bologna, Bologna 1967, pp. 124, 126 s., note 30, 31; A. Conti, Storia del restauro, Martellago 1973, p. 73; C. Johnston, Mostra di disegni bolognesi... (catal.), Firenze 1973, pp. 88 s.; R. Roli, Pitt. bolognese..., Bologna 1977, ad Ind.;E. Ricca Rosellini, Carlo e F. Cignani a Forlì, in La Piè, 1977, n. 5, pp. 199-205; R. Roli, in La pittura a Verona tra Sei e Settecento (catal.), Verona 1978, pp. 124 s., n. 28; P. G. Pasini, in L'arte del Settecento emiliano. La pittura (catal.), Bologna 1979, pp. 193-195, nn. 389 s.; La cupola della Madonna del Fuoco nella cattedrale di Forlì. L'opera forlivese di Carlo Cignani, a cura di A. Emiliani - E. Ricca Rosellini - O. Piraccini - O. Nonfarmale, Bologna 1979, passim;U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, pp. 582.