CERRUTI BEAUDUC, Felice
Nato a Torino nell'anno 1818 da Francesco e da Giacinta Cicero, compì diligenti studi sull'anatomia del cavallo alla scuola veterinaria di Fossano, studi che aiutarono il successo dei suoi primi dipinti, esposti alla Promotrice di Belle Arti fin dall'anno della sua fondazione (1842). Dai cataloghi di queste esposizioni torinesi risulta che il C. avvicendava soggetti romantici (Battaglia di Pavia, 1843; Emanuele Filiberto vincitore in Tarrovana, 1847; Caccia medievale, 1848), paesaggi (Porto diVillafranca, 1844), rappresentazioni di fatti d'arme contemporanei (Francesi attaccati da algerini, 1845) e, più di rado, scene di genere. Ufficiale d'ordinanza del duca di Genova durante la prima guerra d'indipendenza, il pittore negli anni successivi ne rievocò gli episodi con freddo puntiglio di cronista (Carica di Piemonte Reale, 1850; La vivandiera,Presa del ponte di Goito, 1851; Il fatto d'armi di Monzambano, 1852; Pastrengo, 1854).
Nell'intento di perfezionare la propria cultura, il C. soggiornò a Parigi nel 1850, studiando con impegno l'opera di Horace Vernet, allora al sommo della sua celebrità come pittore di battaglie e massimo rappresentante di quel verismo gelido e superficiale che solo poteva trovare il consenso dell'Accademia e del pubblico benpensante. Così il C. (a cui fece sempre difetto l'eleganza dell'opera giovanile del Vernet) ritornò in patria riconfermato nella sua diligenza pedantesca; tuttavia l'ossequente dipendenza dal maestro francese fece apprezzare il suo Ritratto equestre del duca di Genova, esposto alla Promotrice del 1855. Il suosuccesso nell'ambiente torinese continuò inalterato dopo la campagna del 1859 da cui egli riportò, fra il 1861 e il 1868, gli sbiaditi riflessi di una pur diretta esperienza in nuovi quadri di battaglie (Palestro, 1861; Carica di Novara Cavalleria, 1868), fra i quali la Morte del colonnello Berretta nella battaglia di San Martino, ordinatagli da Vittorio Emanuele II.
Verso la metà di quel decennio si delinea nella produzione del C. un mutamento di interessi, poiché prevalgono i paesaggi e le scene di genere, come Il caffè del 1865, o la Veduta di Lanzo del 1867(entrambi a Torino, Civica Galleria d'arte moderna). Più tardi il C. introduce nel suo repertorio temi esotici (Carovana araba, 1875; Fantasia araba, 1884, entrambi a Torino, Civica Galleria d'arte moderna) adeguandosi alla moda, ormai dilagante anche in Italia, dell'orientalismo, o forse sollecitato dalla presenza, nell'ambiente artistico torinese, di Alberto Pasini. Questi infatti dopo il 1871 si era stabilito a Cavoretto, ma fin dal '62 aveva cominciato ad esporre alla Promotrice le sue gustose rievocazioni d'Oriente. Anche alla freschezza pittorica del Pasini il C. rimane però molto inferiore, pago sempre del superficiale verismo che domina anche la Fiera di animali a Moncalieri (1880; Torino, Civica Galleria d'arte moderna).
Il C. morì a Torino il 24 nov. 1896.
Considerato dai contemporanei "eccellente illustratore delle guerre dell'Indipendenza Italiana... né meno forte nel dipingere animali, quando riposava la marziale fantasia" (Stella), rispettato nell'epoca umbertina come testimone e combattente del Risorgimento - e del Risorgimento curò una mostra commemorativa nell'ambito dell'Esposizione nazionale di Torino nel 1884 -, il C. è oggi quasi dimenticato nella grigia folla degli attivissimi ma scarsamente originali pittori che in Piemonte, come nel resto d'Italia e d'Europa, seguirono con oneste intenzioni e deboli forze la bandiera di un verismo sostanzialmente snervato dal rispetto delle convenienze e degli schemi accademici, oscillante fra l'ambizione della pittura "storica" il facile edonismo dell'aneddoto.
Bibl.: Oltre alla bibliografia in U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 300, e al necrologio in L'Illustr. ital., 6 dic. 1896, p. 379, si veda: A. Stella, Pittura e scultura in Piemonte, Torino 1893, pp. 113-115; L. Mallè, Le arti figurative in Piemonte, Torino 1965, p. 429; Id., I dipinti della Galleria d'arte moderna, Torino 1968, pp. 104 s.; L. Servolini, Diz. ill. degli incis. ital. moderni e contemp., Milano 1955, p. 193; A. M. Comanducci, Diz. ill. dei pitt. ... ital. mod. e contemp., Milano 1971, p. 692.