MOMPELLIO, Federico. – N
acque a Genova il 9 sett. 1908.
Nella sua città studiò pianoforte con R. Lifschitz e composizione al liceo N. Paganini con M. Barbieri, discipline di cui ottenne il diploma presso il conservatorio di Parma nel 1926 e nel 1928. Durante tale periodo di apprendistato avvenne, nel 1924, l’incontro fondamentale con A. Damerini, che lo stimolò all’approfondimento della storia della musica. Nel 1932 il M. si laureò in lettere, con una tesi in storia della musica, presso l’Università di Genova dove aveva seguito i corsi di musicologia di F. Torrefranca, cui rimase poi legato da un profondo sentimento di amicizia.
Nel 1933 risultò vincitore della cattedra di storia della musica e bibliotecario al conservatorio di Palermo, incarichi che ricoprì poi a Parma, insieme con l’insegnamento della composizione, dal 1934 al 1938. Fu quindi bibliotecario presso il conservatorio di Milano dal 1938 al 1949, prendendo il posto di Torrefranca.
Al M. è riconosciuto il merito di aver salvato durante gli anni del conflitto mondiale il prezioso materiale conservato nell’istituto: nell’estate del 1943 dispose l’evacuazione della biblioteca, trasferendone il prezioso patrimonio lontano dalla città. Una decisione provvidenziale, visto che poco dopo i locali della biblioteca furono distrutti nel corso di un bombardamento degli Alleati. Nella biblioteca del conservatorio di Milano è oggi conservato il fondo Mompellio, comprendente gli autografi delle sue composizioni e dei suoi saggi musicologici.
Il M. diede un importante contributo alla storia musicale milanese con Il Regio Conservatorio di musica di Milano (Firenze 1941) e i saggi La cappella del duomo da Matthias Hermann di Vercore a Vincenzo Ruffo (in Storia di Milano, IX, Milano 1961, pp. 749-786) e La cappella del duomo dal 1573 ai primi decenni del ’900 (ibid., XVI, ibid. 1962, pp. 506-588).
Assegnatagli nel 1949 la cattedra di storia della musica, successivamente fu nominato vicedirettore del conservatorio di Milano, dove rimase fino al 1968 tenendo anche, fra il 1965 e il 1967, corsi di musicologia. Il M. coniugò all’attività presso il conservatorio quella di docente universitario: dal 1950 al 1952 insegnò storia della musica presso la facoltà di lettere dell’Università di Pavia, quindi, dal 1954, presso la Scuola di paleografia e filologia musicale (con sede a Cremona), dove, ottenuta nel 1964 la libera docenza, divenne professore straordinario nel 1968 e ordinario nel 1971. Inoltre, dal 1958 al 1966, tenne l’incarico di storia della musica anche all’Università statale di Milano.
Dal 1964 al 1968 il M. fu inoltre vicepresidente della Società italiana di musicologia e accademico di S. Cecilia. Svolse regolarmente l’attività di critico musicale per diversi periodici, fra cui: Il diapason, Rivista italiana di musicologia, Nuova Rivista musicale italiana. Nel 1983 ottenne il premio Antonio Feltrinelli, per la musica, dell’Accademia nazionale dei Lincei.
Il primo importante lavoro musicologico curato dal M. fu la ristampa della Vita di N. Paganini da Genova scritta ed illustrata da G. Conestabile socio di varie accademie (Milano 1936), prima importante biografia italiana del violinista genovese risalente al 1851, che il M. aggiornò e annotò ampiamente con l’aggiunta di una preziosa appendice comprendente tra l’altro l’autobiografia, le Nozioni fisiologiche di F. Bennati, l’elenco delle opere e una minuziosa bibliografia ragionata. Durante la sua vita il M. tornò regolarmente a occuparsi di Paganini e delle sue opere attraverso numerosi studi e ricerche e anche effettuando la perizia sui manoscritti del compositore genovese donati dagli eredi allo Stato italiano. Nel 1959 realizzò un importante lavoro ricostruendo l’accompagnamento orchestrale del Quinto concerto in la minore per violino e orchestra di Paganini sulla traccia contenuta nel manoscritto della parte solistica e sull’accompagnamento pianistico messo a punto da G. Dacci. Nel 1972, dopo il ritrovamento da parte di P. Berri presso un antiquario londinese del Concerto postumo in mi minore di Paganini, il M. fu incaricato di ricostruire la partitura orchestrale utilizzando l’accompagnamento di chitarra presente in una parte di quel manoscritto, nonché la linea melodica dei «Tutti» presente nel manoscritto della parte solistica. Nel 1974 l’editore Ricordi di Milano pubblicò la riproduzione degli autografi paganiniani dei 24 Capricci op. 1 avvalendosi della prestigiosa introduzione di Y. Menuhin e della prefazione del Mompellio. Nel 1976 il M. inaugurò l’Edizione nazionale delle opere di N. Paganini (Roma), diretta da R. Monterosso, con il primo volume dedicato ai Tre quartetti per due violini, viola e violoncello, realizzando poi (postumo, ibid. 1995) anche il sesto volume dedicato al Sesto concerto in mi minore per violino e orchestra.
All’attività di ricerca musicologica del M. si riconosce il merito di aver riscoperto e valorizzato molti compositori dell’antica tradizione musicale italiana sia come autore di monografie e saggi sia come curatore e trascrittore di musiche. Tra questi si ricordano Pietro Vinci madrigalista siciliano (Milano 1937), saggio arricchito da una scelta di otto madrigali trascritti in partitura; Sigismondo d’India, musicista palermitano (ibid. 1957): di S. d’India curò inoltre l’edizione del Primo libro dei Madrigali a cinque voci (ibid. 1942) e il Primo libro di musiche da cantar solo (Cremona 1970); importante, inoltre, la monografia Lodovico Viadana, musicista tra due secoli XVI-XVII (Firenze 1967), ancora oggi uno dei principali riferimenti sul musicista mantovano; inoltre, con padre O. Tonetti, contribuì alla realizzazione del basso continuo dei Cento concerti ecclesiastici op. XII composti da Lodovico Grossi da Viadana nel 1602. Il M. curò infine le seguenti edizioni di composizioni di autori italiani: A. Vivaldi, Sonata op. 2 n. 7 (Padova 1948); F. Cavalli, Amante veridico, cantata per due voci e basso continuo (Pavia 1952); L. Marenzio, Madrigali a cinque e sei voci (Milano 1953) e Madrigali per coro a cinque voci miste (Roma 1980); A. Striggio, La caccia (ibid. 1972).
Il M. riuscì ad alternare l’attività di ricerca musicologica con quella di esecutore, prendendo parte frequentemente a concerti di musica da camera, e di compositore. Ha composto e pubblicato musica strumentale e vocale; fra le sue composizioni pianistiche molte sono destinate ai piccoli esecutori.
Negli anni Sessanta si occupò anche delle problematiche e delle metodologie relative all’insegnamento dell’educazione musicale nella scuola pubblica italiana pubblicando L’educazione musicale nelle scuole dell’ordine medio (Torino 1962) e poi, in collaborazione con B. Corradini, In chiave di violino: giochi ritmici, canti e nozioni musicali (ibid. 1964) e Dal ritmo al canto (ibid. 1971).
Il M. morì a Domodossola il 7 ag. 1989.
Altre pubblicazioni: M.E. Bossi, Milano 1952; Un «grillesco capriccio» di A. Banchieri, in Rivista musicale italiana, LV (1953), pp. 371-403; L’esecuzione «espressiva» nella pratica musicale del ’500, in Musica sacra, I (1956), 1, pp. 17-20; Critiche di Verdi ai critici, in A E. Desideri nel suo 70 compleanno, Bologna 1963, pp. 97-150; S. Filippo Neri e la musica «pescatrice di anime», in Chigiana, XXII (1965), pp. 3-33; Musica provvisoria nella prima «Forza del destino», in Boll. dell’Istituto di studi verdiani, II (1966), 6, pp. 1611-1680; Premessa all’opera di L. Janáček «Da una casa di morti», in Conferenze dell’Associazione amici della Scala 1966-1967, Milano 1968, pp. 51-88; Un certo modo di procedere che non si può scrivere, in Scritti in onore di L. Ronga, ibid. 1973, pp. 367-388; Il «Quinto concerto» di Paganini: un’avventura orchestrale di ieri e di oggi, in Quaderni dell’Istituto di studi paganiniani, II (1974), pp. 3-10; con P. Berri: Certamente di Paganini è il ritrovato «Concerto in mi minore», in Genova, LVI (1976), pp. 23-36; Testimonianze su M.E. Bossi musicista «ceciliano», in Riv. internazionale di musica sacra, V (1984), 3-4, pp. 336-354; La «lezione» di Paganini, in Niccolò Paganini e il suo tempo. Relazioni e comunicazioni, Atti del convegno internazionale … 1982, a cura di R. Monterosso, Genova 1984, pp. 113-164; Un «legato» di Paganini: il «Balletto campestre», in Quaderni dell’Ist. di studi paganiniani, V (1989), pp. 7-14; Incontro con un manoscritto, ibid., VI (1990), pp. 5-8.
Composizioni pubblicate: Mazurka elegante per pianoforte (Genova 1925); Ingenuità, quattro pezzetti per i piccoli pianisti (ibid. 1926); Scampanio per pianoforte (Milano 1931); Tre liriche per canto e pianoforte (ibid. 1942); Ritmo di danza per pianoforte (ibid. 1942); Burlesca per pianoforte (ibid. 1944); Liguria, tre pezzi per pianoforte (ibid. 1949); Straussiana, capriccio per pianoforte (Pavia 1951); Due canti spirituali (Umanità, Nel tuo amore) per voce di soprano o tenore e pianoforte su poesie di N. Pivetta (Milano 1953); Fatima, racconto mistico per voci soliste, coro e orchestra su testo di N. Pivetta (ibid. 1979); Padre nostro per coro a quattro voci miste (Roma 1983); inoltre, numerose pagine pianistiche dedicate all’infanzia.
Fonti e Bibl.: M. Dellaborra, In memoriam, in Nuova Riv. musicale italiana, 1989, 3, p. 486; M. Vaccarini Gallarani, F. M. musicologo-musicista, in Trasparenze, suppl. non periodico a Quaderni di poesia, a cura di G. Devoto, Genova, 13/2001, pp. 83-91; Enc. della musica, Milano 1964, III, p. 197; La Musica. Dizionario, Torino 1971, p. 358; Diz. encicl. universale della musica e dei musicisti, Le biografie, V, p. 141; The New Grove Dict. of music and musicians, XVI, pp. 911 s.