FEDERICO I d'Aragona, re di Napoli
Secondogenito di Ferdinando I, re di Napoli, e d'Isabella di Chiaramonte, nacque verso il 1451. Dopo essere stato adoperato ancor ragazzo in varie missioni diplomatiche, fu per parecchi anni in Francia, dapprima alla corte di Carlo il Temerario, ché il padre avrebbe voluto dargli in moglie Maria di Borgogna, e poi a quella di Luigi XI come marito della nipote del re, Anna di Savoia. Rimasto vedovo nel 1482, ritornò in patria, ove sposò quattro anni dopo (1486) Isabella del Balzo, dalla quale ebbe nel 1488 il figlio Ferdinando. Per la sua manifesta simpatia verso la Francia considerato loro amico dai baroni seguaci del partito angioino, ebbe da questi offerta la corona al tempo della famosa congiura; ma tenne fede al padre e poi al fratello Alfonso II e poi ancora al nipote Ferdinando II, combattendo sia contro i baroni ribelli, sia contro Carlo VIII, e partecipando attivamente alla riconquista del regno. Alla morte prematura del nipote, assunse la corona (7 ottobre 1496) e completò l'opera del suo predecessore, conquistando Gaeta e vincendo l'opposizione dei baroni ancora in armi. Ma il compito era molto gravoso, ché il regno, minacciato dalla Francia e dalla Spagna, era stato ridotto in penose condizioni dalla guerra appena allora finita. Invano si domandò aiuto a Massimiliano e al Turco. Il trattato di Granata segnò poi la fine dello stato napoletano, e F., più incline agli studî che non alle armi, parve adattarsi alla sua sorte. Il 25 luglio 1501 stipulò una tregua con i Francesi; e, fallite le sue speranze in un conflitto tra l'Orléans e il Cattolico - conflitto che scoppiò soltanto dopo e senza utilità per lui - il 6 settembre seguente abbandonò Ischia e in Francia rinunciò ai suoi diritti su Napoli a favore di Luigi XII, ricevendone in cambio la contea del Maine. Morì in Tours il 9 novembre 1504.
Bibl.: B. Croce, Isabella del Balzo in un inedito poema sincrono, in Arch. stor. nap., XXII; L. Volpicella, Federico d'Aragona e la fine del regno di Napoli nel MDI, Napoli 1908; Regis Ferdinandi primi instr. liber, Napoli 1916.