García Lorca, Federico
Il canto dell'Andalusia
Poeta istintivo, aperto a tutte le esperienze di vita e d'arte, Federico García Lorca è una delle voci più originali del Novecento spagnolo. L'eco della tradizione popolare e della poesia colta del passato risuona nei suoi versi, fondendosi con le suggestioni delle moderne avanguardie. Nelle sue pagine troviamo metafore sorprendenti e simboli misteriosi, colori accesi e suoni intensi che danno vita a immagini poetiche di grande forza espressiva
Nato nel 1898 a Fuente Vaqueros, paesino della provincia di Granada, García Lorca trarrà ispirazione dal mondo rurale dell'Andalusia cui resterà legato anche quando gli studi e il successo lo condurranno lontano. Dopo l'infanzia a contatto con la natura e la gente della sua terra, Federico si trasferisce a Granada e poi a Madrid; qui abita presso la Residencia de estudiantes e, grazie alla sua personalità estroversa, alle straordinarie doti di intelligenza e simpatia, all'amore per la musica e la poesia, stringe amicizia con i più importanti artisti del tempo.
È un'epoca ricca di esperienze letterarie: tra il 1918 e il 1931 García Lorca scrive il Libro di poesie, il Poema del cante jondo ispirato al primitivo canto andaluso (antecedente al flamenco), le Suites modulate su variazioni di tipo musicale, le Canzoni in cui con un linguaggio cifrato e incantatore descrive il mondo con sguardo infantile.
Il Romancero gitano (1928) è il suo primo successo popolare. Nella forma metrica tradizionale del romance (romancero significa, infatti, raccolta di romances, canzoni in versi di otto sillabe), García Lorca esprime la complessità del mondo andaluso: attraverso la ricchezza e l'ambiguità del linguaggio metaforico, egli crea un universo mitico dove la figura antica del gitano, indomito e ribelle, lotta contro la fatalità, spesso incarnata dalla Guardia Civil, espressione dell'ordine e della legalità. I suoi gitani vivono immersi in una natura percorsa da forze oscure e misteriose, venata di magia e presagi, e sono spinti da un destino che li condanna al dolore e alla morte: sono simboli universali dell'umana sofferenza, voci delle inquietudini e della pena dell'uomo.
Al successo del Romancero segue un periodo di crisi interiore e poetica; così, nel 1929, alla ricerca di nuovi stimoli, García Lorca parte per New York. L'impatto con la metropoli moderna è affascinante ma anche sconvolgente. Dall'esperienza americana, vissuta nell'anno della crisi della Borsa di Wall street, nasce Poeta a New York (scritto nel 1929-30): i protagonisti sono ora i Neri di Harlem, gli indifesi, gli emarginati, stritolati dal mito del denaro e alienati dalle leggi della società capitalista, al cui fianco si schiera il poeta che, nella sua fragilità, si sente anch'egli un perseguitato. La metrica tradizionale è sostituita dal verso libero, i colori accesi dell'Andalusia cedono al bianco e al nero della città ostile, l'uso di immagini surrealiste consente di descrivere un mondo straziato e offeso. Solo quando arriverà a Cuba, a contatto con la lingua materna e una società più umana, ritroverà ritmi tradizionali, musicalità, colori.
Il rientro in Spagna coincide con la fine della dittatura di Miguel Primo de Rivera (1930) e l'avvento della Repubblica: il poeta metterà la sua intelligenza al servizio della politica culturale del governo dirigendo La Barraca, una compagnia universitaria che si propone di portare il teatro classico spagnolo nei paesi sperduti della penisola. In questi anni, scrive ancora bellissimi libri di poesie: Pianto per Ignacio Sánchez Mejías , in ricordo dell'amico torero morto nell'arena e Sonetti dell'amore oscuro, in cui il dramma personale dell'omosessualità lo spinge a cantare l'amore impossibile. Scrive per il teatro farse divertenti e geniali come L'amore di don Perlimplino e La calzolaia prodigiosa, ma anche Nozze di sangue, Yerma, La casa di Bernarda Alba, tragedie di grande spessore drammatico ispirate all'Andalusia. Lo scoppio della guerra civile lo sorprende nel 1936 a Fuente Vaqueros, dove è arrestato; viene fucilato dai nazionalisti in un'esecuzione sommaria a Víznar vicino Granada.
Mi hanno portato una conchiglia.
Dentro le canta
un mare di mappamondo.
Il mio cuore
si colma d'acqua
con pesciolini
d'ombra e d'argento.
Mi hanno portato una conchiglia.