FREGOSO, Federico
S'ignora l'anno della sua nascita, morì cardinale e vescovo di Gubbio il 29 luglio 1541. F. fu eletto arcivescovo di Salerno nel 1507, amministratore di Gubbio il 28 luglio 1508. Amicissimo dei letterati del tempo, quali il Bembo, il Sadoleto, che ne fece poi l'elogio funebre, il Castiglione, che lo introduce come interlocutore nel Cortegiano ed altri, ebbe con tutti questi letterati importante commercio epistolare. Esperto nelle lingue orientali, si occupò di testi sacri, e amante di studî filologici fu tra i primi e più intelligenti raccoglitori di poesie provenzali. Né fu privo di doti politiche e militari. Fratello del doge genovese Ottaviano (v.), lo aiutò più volte nel governo, e a capo di una flotta inseguì il corsaro Cortogli fino a Biserta: l'Ariosto lo ricorda nel suo poema. Se non fu immischiato nella congiura del Petrucci, non fu certo nelle grazie di Leone X, ed ebbe avversi gli Spagnoli che lo costrinsero a rassegnare la carica di arcivescovo di Salerno. Paolo III si avvalse dei meriti speciali del F. che, anche per intercessione del Bembo e del Sadoleto, venne eletto cardinale il 19 dicembre 1539. Oltre alle lettere, sono a stampa alcune opere del F.
Bibl.: G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, IV, Milano 1833, pp. 112-115; L. Cardella, Memorie storiche dei cardinali, IV, p. 216 seg.; L. Grillo, Elogio dei Liguri illustri, II, Genova 1846, pp. 390-398; C. Eubel, Hier. cath., 2ª ed., III, 307; G. Paesano, Memorie per servire alla storia della Chiesa salernitana, parte 4ª, Salerno 1857, p. 140 seg.; L. Levati, I dogi perpetui di Genova (1339-1528), pp. 514 seg., nella vita di Ottaviano Fregoso.