COMANDINI, Federico
Patriota, nato a Cesena il 18 febbraio 1815, morto ivi il 16 maggio 1893. Partecipò al moto rivoluzionario del 1831, e nel gennaio dell'anno seguente combatté presso Cesena contro le milizie papali del card. Albani. Da allora stette in continui rapporti con i patrioti romagnoli, e in ispecie coi mazziniani. Coinvolto nel moto delle Balze nel 1845, fu, nel principio del 1846, esiliato dal card. Massimo, come uno dei maggiormente indiziati di liberalismo. Tornato alla sua città per effetto dell'amnistia di Pio IX, combatté in Lombardia contro gli Austriaci, poi, nel 1849, alla difesa di Roma. Prese parte ai moti mazziniani del 1853, e arrestato a Faenza nella notte dal 17 al 18 luglio di quell'anno, fu, nell'istruttoria, torturato, per ottenerne rivelazioni, a cui egli tuttavia non si piegò, tentando perciò anche il suicidio. Condannato a prigione perpetua e internato nel carcere di Paliano, vi rimase tredici anni, essendone stato liberato soltanto nel 1865. Scrisse le sue Memorie, pubblicate dal figlio Alfredo (Bologna 1899).