CAMPANELLA, Federico
Nacque a Genova il 10 giugno 1804 da famiglia agiata. All'università divenne amico del Mazzini.
Fondatasi la Giovine Italia, egli ne formò, con i fratelli Ruffini, il primo comitato di Genova, ciò che lo costrinse a una romanzesca fuga. Partecipò alla spedizione di Savoia e al lavorio compiuto in Svizzera per dar vita alla Giovine Europa. Ridottosi in povertà, visse a Parigi dando lezioni di latino. Nel 1848 era a Genova e poi a Milano con la compagnia genovese di G. B. Cambiaso; a Genova, partecipò all'insurrezione del 1849. Proscritto, andò semplice soldato fra i volontarî garibaldini a Roma. Poi ramingò ancora esule a Malta, ad Atene, e infine a Parigi, dove ebbe la presidenza del comitato insurrezionale italiano, dipendente da quello di Mazzini a Londra, e si oppose a mano armata al colpo di stato del 2 dicembre. In esilio a Londra, collaborò attivamente nel giornale di Mazzini Pensiero ed Azione e fu, nel 1859, tra i firmatari della protesta contro Vittorio Emanuele II, per l'accettato concorso francese nella guerra all'Austria. Rientrato in Italia, si adoperò efficacemente per la spedizione dei Mille. Eletto deputato al primo parlamento italiano, rifiutò per non giurare. Diresse quindi il Dovere, nel quale fu temibile polemista. Si staccò sempre più da Mazzini, sia prendendo a capeggiare la Massoneria italiana, ch'egli per la prima volta unificò e chiamò dopo il 1870 a convegno in Roma, sia promovendo confederazioni operaie aperte alle dottrine socialiste russe e tedesche. Morto Mazzini formò con Maurizio Quadrio ed Aurelio Saffi il triumvirato repubblicano; ma in vivace battaglia col primo per la sua avversione al monarchismo di Garibaldi, e col secondo per la sua fede negl'ideali religiosi. Morì in Firenze il 9 dicembre 1884.
Bibl.: E. Michel, in Il Risorgim. ital. illustrato, diretto da Michele Rosi, Milano; A. Codignola, La giovinezza di Mazzini, Firenze 1926.