Poligrafo (Ancona 1555 - Urbino 1602). Fu consigliere e ambasciatore del duca Francesco Maria della Rovere; scrisse di geografia (Anemologia, sive de affectionibus, signis, causisque ventorum, 1583) e medicina (De natura partus octomestris, 1600); ma sua opera principale sono i 4 libri Della ragion di Stato e della prudenza politica (1623) in polemica con l'omonimo scritto di G. Botero.