FEACI (Φαίκες e Φαίκες, Phaeāces)
Adorati senza dubbio in origine come divinità protettrici della navigazione e dei naviganti, i Feaci decaddero poi alla condizione di popolo di meravigliosi navigatori che portano in salvo coloro cui sono benevoli, sinché, irato contro di loro per le troppe vittime che gli sottraggono, Posidone mette fine all'opera loro salvatrice. La leggenda dei Feaci compare fissata già in tutti i suoi tratti nell'Odissea. Essi abitano da principio in Iperea, presso i Ciclopi, ma poiché questi li sottopongono a continue molestie, Nausitoo li trasporta nella Scheria, dove vivono felici, godendo spesso della compagnia dei numi, sotto il mite governo di Alcinoo e della virtuosa sua consorte Arete, dai quali è nata la meravigliosa Nausicaa, una delle più delicate e felici creazioni della poesia greca. È appunto la soverchia benevolenza dai Feaci dimostrata ad Ulisse che determina il provvedimento di Posidone. I Feaci compaiono anche nella leggenda degli Argonauti, quali ospiti e protettori di Giasone e Medea reduci dalla Colchide (Apoll. Rhod., IV, 982 segg.). La Scheria fu identificata con molte località, tra cui Corcira, l'attuale Corfù; ma in essa è da vedersi piuttosto una regione fantastica.
Bibl.: Jensen, in Roscher, Lexicon d. gr. u. röm. Mythol., III, colonne 2203-2219.