Scrittore russo di origine abchasa (Suchumi 1929 - Peredelkino 2016). Esordì nel 1957 con la raccolta di versi Gornye tropy ("Viottoli montani"), cui seguirono Zelënyj dožd´ ("La pioggia verde", 1960), Deti Černomorja ("I figli del Mar Nero", 1961), Molodost´ morja ("La giovinezza del mare", 1964), Zori zemli ("Le albe della terra", 1966). La sua attività di prosatore ebbe inizio con Sozvezdie kozlotura (1966; trad. it. La costellazione del caprotoro, 1988); nello stesso anno apparvero le raccolte di racconti Trinadcatyj podvig Gerakla ("La tredicesima fatica di Ercole") e Zapretnyj plod ("Il frutto proibito"), seguite da Derevo detstva. Rasskazy ("L'albero dell'infanzia. Racconti", 1970) e Morskoj skorpion ("Lo scorpione marino", 1976). Con il romanzo Sandro iz Čegema (1972; trad. it. Sandro di Cegem, 1998) tracciò un ritratto ironico di Stalin. Quest'opera gli costò un lungo ostracismo da parte delle autorità, ma lo rese popolare in Russia. La sua prosa, per la maggior parte autobiografica, si distingue per lirismo, humour, sottile psicologia e carattere filosofico. Nel 1979, per la sua opera O, Marat! (trad. it. 1988) ha ricevuto il Premio Malaparte.