favore
In Pd XI 35 La provedenza... / due principi ordinò in suo [della Chiesa] favore, è usato nel senso di " vantaggio ", ma in un contesto assai solenne: nel giro di tre terzine, di cui la prima definisce la necessità, per ogni opera umana, della Provvidenza divina, si annuncia come essa abbia ordinato, per la salvezza della Chiesa, i due santi Domenico e Francesco, fondatori degli ordini; e in Pd IX 124 D. aveva usato il verbo ‛ favorare ' (v.), a indicare il miracoloso intervento di Raab in favore di Giosuè.
In un contesto assai simile a quelli citati, nell'apertura del quarto capitolo di Mn II, sono usate le forme favorem e favetur: Digitus Dei... cum in favorem alicuius portenditur, nefas est dicere illud, cui sic favetur, non esse a Deo tanquam beneplacitum sibi provisum (§ 3): in questo luogo il concetto di f. è collegato a quello di miraculum, e serve a definire il diritto del romano Impero, che ad sui perfectionem miraculorum suffragio est adiutum; ergo a Deo volitum; et per consequens de iure fuit (§ 4).