FAVI
Famiglia di musicisti attivi a Forlì nei sece. XVIII e XIX.
Andrea nacque a Forlì nel 1743 (nel 1757 secondo Raffaelli). Scarsissime sono le notizie biografiche; sappiamo che compi gli studi musicali presso l'Accademia filarmonica di Bologna sotto la guida di padre G. B. Martini e successivamente fu direttore e organista della cappella del duomo di Forlì. Dedicatosi alla composizione, fu autore di musica sacra e di lavori teatrali rappresentati in varie città italiane con successo. Fu inoltre attivo come clavicembalista e come maestro al cembalo partecipò a varie rappresentazioni di opere di altri compositori tra cui G. Sarti, G. Valentini, D. Cimarosa. Fu insegnante di canto ed ebbe quali allievi G. Siboni e A. Benelli.
Della produzione musicale sacra, i cui manoscritti sono andati quasi tutti perduti, si ricordano: Iefte, azione sacra in due parti su poesia di A. Scarpelli cantata nella chiesa di S. Filippo per la festa del santo, nel 1787 (conservato nel Fondo Piancastelli presso la Biblioteca comunale di Forlì, ms. 186.114); Quoniam a solo basso (Ibid., Mss. aut. 575.258); la Deposizione della Croce di N. S. Gesù Cristo, azione sacra in due parti (libretto anonimo), eseguite nella chiesa di S. Domenico il giorno della festa del santo (s. a.); Per la Festività del Santissimo Natale, componimento per musica, parte unica su poesia di P. Metastasio (1788); l'oratorio Abigail (1789) su poesia dello stesso; Mottetto a 4 voci per la Beata Vergine per organo (1808; Forlì, Bibl. comunale, Fondo Piancastelli, Mss. aut. 575.259). Nel 1788 fu autore ed esecutore di un terzetto in un Concerto; nel 1789 partecipò alla rappresentazione del Capriccio drammatico, di G. Valentini, quindi del Convitato di pietra di G. Gazzaniga e de Le trame deluse di D. Cimarosa. Tra le opere teatrali si ricordano: L'albergatore vivace, dramma giocoso in tre atti (libr. anonimo, eseguito a Forlì, teatro Nuovo, 1787); Il convito, dramma giocoso in due atti (libr. anonimo, ibid., 1787); Il creduto pazzo, commedia in un atto (libr. anonimo, Firenze, teatro di Borgo Ognissanti, carnevale 1790); L'amore per finzione, commedia in due atti (libr. anonimo, Roma, teatro Pallacorda, carnevale 1792).
Nel 1798, per celebrare la costituita Repubblica cisalpina, musicò un inno all'albero della Libertà scritto da M. Missirini, repubblicano, ma successivamente fu anche autore di una messa di ringraziamento per le vittorie degli Austrorussi (Mambelli).Morì a Forlì nel marzo del 1822.
Compositore fu anche il figlio Luigi, nato a Forlì il 7 apr. 1778 da Caterina Clabacchi, che fu avviato agli studi musicali sotto la guida del padre. Primo violino al teatro Comunale di Forlì, vi svolse una intensa attività direttoriale dirigendo tra l'altro opere di V. Bellini, G. Rossini e G. Donizetti anche in prime esecuzioni, per quel teatro. Nel 1827 compose una cantata per celebrare l'istituzione, finalmente autorizzata, dell'Ateneo forlivese (vi confluirono le quattro accademie esistenti).
Fra le sue composizioni citate dal Montanelli, ma in gran parte perdute, si ricordano: cavatina per basso intitolata Nel mirar quel tuo sembiante; Terzetto per due violini, pianoforte ed orchestra; Terzetto per due violini e violoncello (5 marzo 1807); Sinfonia concertata a grande orchestra (1812); Gelo e fuoco, farsa in due atti (libretto anonimo) rappresentata al teatro Comunale di Forli il 4 marzo 1813; l'opera I due sordi erroneamente attribuita al figlio Francesco; due sinfonie, di cui una a piena orchestra (1817); scena e duetto intitolata Squarciami il seno (1817); Cantata a cinque voci (1827); scena ed aria intitolata Credi al pianto mio (1828); Tantum ergo per solo tenore (1829), conservato a Forlì, Biblioteca comunale, Fondo Piancastelli (Mss. aut. 575.310, cc. 2); Cantata (17 luglio 1836, teatro Comunale di Forlì, conservato Ibid., 190.70, c. 1, a stampa, solo il testo); Messa seconda, per il giorno di tutti i santi (1843, Ibid., Mss. aut. 575.311).
Luigi ebbe una vasta attività sia come compositore sia come insegnante di pianoforte e strumenti a fiato. Purtroppo molti preziosi autografi sono andati dispersi; tuttavia dai lavori che rimangono si può dedurre che egli fu uomo sicuro della materia musicale ed elegante creatore dello stile monodico ornamentale.
Morì a Forlì nel 1855.
Francesco, figlio di Luigi, nacque a Forlì il 29 genn. 1799 0 1800. Iniziò presto gli studi musicali sotto la guida del padre per concluderli successivamente sotto quella del teorico e compositore padre Stanislao Mattei. Esordì in teatro con l'opera Margherita d'Anjou, melodramma in due atti su libretto di F. Romani, rappresentata al teatro Comunale di Forlì il 23 ott. 1832; ad essa seguì Marzia degli Ordelaffi mai rappresentata.
Insieme con E. Petrella scrisse un'altra opera teatrale di cui non si conosce il nome. I manoscritti di tutti e tre i melodrammi, come pure quelli delle musiche sacre e di un inno patriottico, sono andati perduti. Successe fin dal 1822 al nonno Andrea nella direzione della cappella del duomo e fu anche maestro concertatore al teatro Comunale della sua città; diresse musica strumentale, spettacoli teatrali e musiche sacre.
Nel 1849 musicò l'inno per la festa dell'albero della Libertà ma di esso si conosce soltanto il testo poetico.
Della musica sacra rimangono un Quot undis a tre voci (Forlì, Bibl. comunale, Fondo Piancastelli, Mss. aut. 575-303, cc. 2) e uno Stabat Mater a due voci (Ibid., 575.304). Compose, poi, Il capriccio. Quartetto per due violini, viola e violoncello, dedicato a G. Rossini (Ibid., 575-305). In questo lavoro di grande tecnica contrappuntistica, che tuttavia non esclude anche fantasia melodica e ritmica, Francesco si rivela compositore fantasioso ed elegante; come tutti i musicisti del suo tempo, fu un imitatore di Verdi. Della sua vasta produzione musicale il Capriccio rimane ancora oggi un lavoro di alto interesse per lo studio della musica polifonica del tempo.
Morì a Forlì il 13 genn. 1856.
Bibl.: M. Placucci, Memorie storiche sul passaggio per la città di Forli di S.S. papa Pio VII, Faenza 1822, p. 23; A. Montanelli, Nell'arte. Medaglioni di illustri musicisti forlivesi, Forlì 1931, pp. 43-65; A. Mambelli, Musica e teatro in Forli nel sec. XVIII, Forlì 1933, pp. 51 ss.; M. Raffaelli, Il teatro Comunale di Forlì nella vita musicale ital. (1776-1944), Forlì 1982, pp. 27, 42 s.; C. Dassori, Diz. lirico univ. delle opere e degli operisti, Genova 1903, p. 162; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 194; R. Eitner, Quellen-Lexikon, III, p. 399; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 292; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, pp. 369 s.; F. Clément-P. Larousse, Dictionnaire des opéras, p. 275; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, II, p. 718.