FAUSTOLO (Faustŭlus)
Figura mitica della tradizione relativa alle origini di Roma. Capo dei pastori di Amulio, avendo appreso la nascita dei due gemelli partoriti da Ilia e avendo assistito alla loro esposizione sulla riva del Tevere, quando furono ritrovati salvi sul greto del fiume, se li fece consegnare e li portò alla moglie, Acca Larenzia, perché li allevasse, essendosi proprio allora sgravata di un fanciullo morto. Secondo una tarda deformazione della leggenda, Numitore, sostituiti con altri due gemelli i nati da Ilia, avrebbe affidato i suoi nipoti a F., che è rappresentato come un Arcade, compagno di Evandro, il quale avrebbe poi fatto educare a Gabî i due fanciulli. Fatti adulti i due gemelli, è F. che, con le sue rivelazioni, rende possibile l'identificazione dei giovani e l'accertamento del delitto tentato da Amulio (v. romolo e remo).
Nella lite fra Romolo e Remo per la fondazione di Roma, trovò la morte anche F., che era intervenuto come pacificatore: sarebbe stato seppellito nel Foro, dove, più tardi, un leone di pietra indicava il suo tumulo (oppure, secondo un'altra versione, nel Comizio, sotto il lapis niger). Nell'angolo SO. del Palatino si mostrava la sua capanna.
L'identificazione di F. con Fauno (v.) da alcuni (L. Preller, A. Preuner) sostenuta, è da altri (Wissowa) respinta.
Iconografia. - Si può riconoscere con sicurezza F. soltanto in un denaro di un Sex. Po (mpeius?) Fostlus, ove il pastore Amulio è rappresentato ritto presso la lupa che allatta i gemelli sotto il fico ruminale; l'identificazione della sua figura è però probabile in numerosi altri monumenti figurati, specialmente rilievi di are, e specchi.
Bibl.: R. Peter, in Roscher, Lexicon d. griech. und röm. Mythologie, I, coll. 1461 segg.; G. Wissowa, in Pauly-Wissowa, Real-Encyclop., VI, coll. 2090 segg.; G. De Sanctis, Storia dei Romani, Torino 1907, I, 214 segg.