SARMIENTO, Faustino Domingo
Uomo politico e scrittore argentino, nato a San Juan de la Frontera il 14 febbraio 1811, morto a La Asunción (Paraguay), l'11 settembre 1888. Di origini modeste e di pochi studî, il S. fu nella giovinezza un irregolare e un ribelle, piuttosto per le necessità stesse in cui si venne a trovare che per sostanziale temperamento; poiché anzi il S. amò e faticò per un ideale di ferma organizzazione politica e morale. Fu uno dei maggiori nemici del tiranno M. de Rosas, di fronte alle cui idee federaliste e decentralizzatrici, egli opponeva una concezione politica unitaria. Conobbe perciò le vie dell'esilio, più volte e per molti anni. Il Chile fu la sua seconda patria, alla cui ospitalità ricorse più volte, svolgendovi attività di giornalista e d'insegnante: la riforma della scuola rimase infatti uno dei capisaldi della sua propaganda didattico-politica. E nel Chile il S. fondò giornali e fu uno dei primi professori della nuova università, in stretti rapporti con i più eminenti intellettuali, e specialmente con A. Bello. A partire dal 1845 andò svolgendo la sua dottrina in una serie di articoli sul Progresso, che poi riapparvero nel volume Facundo o la civilización y la barbarie: è il libro della civiltà argentina, che dovrebbe rinnovarsi nel sentimento di una superiore unità nazionale. Dopo un suo viaggio attraverso gli Stati Uniti d'America, il S. modificò leggermente i suoi principî, facendo qualche concessione all'idea federalista (Argirópolis o la capital de los Estados confederados del Río de la Plata, 1850). Dopo la delusione dell'azione interessata e personale del generale J. J. Urquiza, contro cui scrisse la Historia de la campaña del Ejército Grande, il S. intensificò la sua attività, finché nel 1855 salì al primo piano della vita politica, dapprima sotto la protezione del presidente B. Mitre, poi in completa autonomia; così nel 1868 fu nominato presidente della Repubblica argentina: a lui è dovuto un governo di riforme e di assistenze economiche e sociali. Dal 1874 in poi, pur non esercitando un'azione principale nella vita politica, il S. tuttavia perseguì la sua fondamentale attività pedagogica, per il risanamento sociale delle classi popolari attraverso l'educazione della scuola.